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Nagano: nella dieta "pinkoro" l'elisir di lunga vita

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Nagano: nella dieta "pinkoro" l'elisir di lunga vita

Una aspettativa di vita di 80,9 anni per gli uomini e 87,2 anni per le donne pongono la Nagano al vertice tra le province giapponesi – e quindi al mondo – nella classifica della longevità’. E’ una provincia montagnosa, interna, dove non si mangia molto pesce. In passato la sua “dieta” era troppo ricca di sale (necessario per conservare i cibi) e di conseguenza non era affatto tra le prefetture a più lunga vita. Se lo e’ diventata, e’ anche grazie all’azione dell’amministrazione locale, che da anni ha posto come obiettivo “politico” primario la creazione di una società longeva, focalizzandosi sulla diffusione di una alimentazione il più possibile salutare. Un “Diet Improvement Promotion Council” coordina l’attivita’ degli shokkai-san, i “promotori del miglioramento delle diete” (circa 3.500 per una popolazione intorno ai due milioni) che diffondono tra la popolazione abitudini alimentari salutari, a partire da corsi tenuti nelle scuole elementari fino a corsi di cucina per differenti “audience”.

Nel paese di Saku, ad esempio sono 160 e tengono sessioni mensili in ciascun distretto, cucinando ricette studiate da dietologi e basate soprattutto su verdure locali: pasti da 600-700 calorie, in cui il livello del sale viene abbassato e tenuto sotto controllo. E’ chiamata cucina “pinkoro” , disponibile anche in alcuni ristoranti della zona: il nome si riferisce a una vita lunga e in buona salute (prima di una morte rapida e indolore). Cosi’ i residenti della provincia consumano ogni giorno una media di 370 grammi di verdure, il massimo nazionale, 80 grammi oltre la media. Saku e’ nota anche per la statua di Pinkoro Jizo, che attira 150mila turisti l’anno che pregano per la longevità.

La regione e’ anche quella in cui c’e’ la più alta percentuale di occupazione per le persone oltre i 65 anni: il 38,5% degli uomini e il 19,7% delle donne svolgono una attività, per lo piu nel settore agricolo ma non solo. Lo si può ben vedere all’azienda Ogawashono, nel villaggio montano di Oyaki: quasi la meta’ dei dipendenti sono molto anziani. Preparano le merendine più buone del Giappone: gli  oyaki, sorta di panini al ripieno di verdure. “Se non lavoro tutti giorni divento triste”, dice il signor Chikayoshi Gonda, che ha 92 anni e si affanna con i metodi tradizionali di cottura degli oyaki. La morale, insomma, e’ quella ormai consolidata nell’immaginario collettivo: l’elisir di lunga vita sta soprattutto nel cibo, accompagnato da attività fisica e aria di montagna. Quello che e’ meno intuititivo e’ che allungare la vita può – e deve – essere un fattibile obiettivo di governo. A partire dalla diffusione di una sana cultura alimentare.

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