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Cibo sempre in primo piano nella cucina è trasparente

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Design

Cibo sempre in primo piano nella cucina è trasparente

Quanto cibo non sappiamo di avere nascosto in cucina? Quanto occupano gli imballaggi? E quanto la nostra cucina è davvero pulita come vogliamo che sia? Se lo sono chiesti i designer dello studio MVRDV alla Biennale di Venezia 2016. La loro risposta è stata Infinity Kitchen, una cucina completamente trasparente.
MVRDV ha progettato questa cucina come parte di un evento satellite per la Biennale di Venezia. L’installazione è una tipica cucina moderna modulare e ha l’intento di migliorare l’esperienza culinaria per fare progredire il concetto di cucina, affinare le pratiche di preparazione del cibo e sensibilizzare l’opinione pubblica su quella stanza così importante per la nostra vita quotidiana quanto i processi che avvengono al suo interno. Ma vuole anche celebrare il cibo e la cucina stessi. “Se immaginiamo che tutto sia trasparente e pulito, allora l’unica cosa che è colorato e visibile è il nostro cibo – spiega Winy Maas, co-fondatore di MVRDV –.Non implica che in questo modo siamo incoraggiati ad amare il cibo e che forse questo diventa ancora più sano, se non sexy?”.

Trasparenti quindi le superfici, gli scaffali, gli armadi, i rubinetti e gli utensili che si uniscono per dare una nuova visione alla produzione alimentare, allo stoccaggio, e ai processi che avvengono nelle nostre cucine. Invece di nascondere i lati brutti e belli della preparazione del cibo, la cucina Infinity espone ogni cosa per dare un maggiore controllo all’utente che ora è in grado di monitorare ogni passaggio, dallo stoccaggio al piatto finale. L’installazione di MVRDV ha anche lo scopo di fungere da vetrina per testare i singoli elementi in cucina: i visitatori della mostra saranno così in grado di vedere come, attraverso la loro invisibilità, funzionino gli elementi di una cucina. L’installazione è parte di un progetto più ampio che cerca di esplorare il futuro dell’ambiente domestico.
“Vedo questo risultato come parte di un sogno più grande – prosegue Maas. Fa parte di un ambiente, se non una città, che sia trasparente e quindi accessibile. Immaginate se non solo le nostre cucine fossero trasparenti, ma anche le pareti che ci separano dal prossimo e dal vicino di casa. Ciò creerebbe infinite prospettive nelle nostre città. Sarebbe all’interno dei nostri ambienti claustrofobici una possibile vista, in direzione delle montagne o del mare”.

Una città di vetro

Un assaggio di MVRDV verso questa visione si è già concretizzato in alcuni progetti come Crystal Houses ad Amsterdam, in cui la tradizionale facciata è costruita interamente in vetro, e un ufficio con tutti gli interni in vetro, compresi mobili ed equipaggiamenti a Hong Kong, che sarà inaugurato il 1 giugno 2016.
“Il Kitchen Home Project è un’iniziativa che spera di sviluppare migliori abitudini alimentari, rendendo la preparazione dei cibi fisicamente trasparente e prova a immaginare il prossimo passo dei nostri ambienti di vita, spingendosi oltre il consueto per trovare nuove e migliori soluzioni”, conclude Maas.
MVRDV ha lavorato a stretto contatto con Weng Ling del Centre for the Arts di Pechino, impegnandosi per l’architettura asiatica ed europea. A parte Infinity Kitchen, la mostra comprende anche le installazioni dell’architetto giapponese Kengo Kuma e dell’artista multimediale Au Yeung Ying Chai di Hong Kong, e rimarrà in esposizione presso l’Università IUAV di Venezia fino al 30 settembre 2016.

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