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il gelataio

Dopo Mandarina Duck i coreani di E.Land scelgono il gelato "Perché no"?

Lui è stato premiato più volte come miglior gelatiere d’Italia e la sua gelateria compare sempre nelle classifiche delle migliori al mondo.

E ora il mondo sembra non poter fare a meno di lui e dei suoi gelati.

Al punto che esporterà il suo marchio, prima in Corea e poi nel resto dell’Asia.

Dopo Seul aperture in India, Cina e Vietnam

Stiamo parlando di Ciro Cammilli, maestro della gelateria Perché no! di Firenze, che a inizio ottobre ha annunciato l’accordo di utilizzo del brand con la multinazionale coreana E.Land. Il contratto, di durata quinquennale con opzione per altri cinque anni, prevede la licenza d’uso del marchio Perché no! Firenze e l’apertura di decine di negozi in Corea e in quattro paesi confinanti: India, Cina, Vietnam e Taiwan. Ma l’accordo va più in là, poiché contempla anche il trasferimento del know how a futuri gelatieri locali che impareranno a fare il gelato come in Italia. Oltre all’obbligo di utilizzare il più possibile prodotti del territorio. La prima apertura è prevista per fine novembre nell’elegante quartiere di Gangnam a Seoul.

Il partner coreano è proprietario di Mandarina Duck

«I primi contatti sono avvenuti lo scorso dicembre – spiega Ciro Cammilli – con un cacciatore di nuovi brand. Eravamo rimasti in tre finalisti, ma poi il mio progetto li ha convinti». Per E.Land il food è un interesse relativamente giovane e che non copre più del 10% del business. Con 30mila dipendenti in Asia, 7mila punti vendita, circa 7 miliardi di dollari di fatturato e oltre 100 marchi ha, infatti, il suo core business nel fashion e nella pelletteria (tra le acquisizioni anche il gruppo calzaturiero Lario, Mandarina Duck e Coccinelle). La sua filosofia è di investire direttamente in marchi eccellenti, mantenendone artigianalità ed esclusività, e facendoli cresce nel Far East attraverso negozi monomarca.

Anche un gelato al fagiolo rosso

La società è stata fondata da 30 anni fa da Park Song Soo. «Il boss di E.Land – racconta Cammilli – si è convinto del mio progetto anche perché quando ha assaggiato i miei gelati, portati di campione, ha detto che così buoni non ne aveva mai mangiati». I gusti proposti al pubblico orientale saranno quelli che hanno reso celebre la bottega storica di via de’ Tavolini. Cammilli ne ha proposti oltre trenta alla società coreana, ma di questi ne sono stati selezionati la metà. Tra i prescelti pistacchio, nocciola, crema per una selezione all’insegna del classico gelato all’italiana, ma non mancheranno gusti come il fagiolo rosso e una sorta di versione ‘gelata’ della Red Bull locale. Secondo le previsioni di E.Land ogni negozio fatturerà in media oltre 800mila euro, su cui Cammilli avrà una percentuale. Cammilli si occuperà anche della formazione dei gelatieri coreani che apprenderanno tecniche e segreti del gelato alla fiorentina direttamente da lui – garantendo da contratto almeno tre visite annue – proseguendo così il percorso di insegnamento iniziato presso l’Associazione Gelatieri Artigiani Fiorentini.

Una webcam collegata alla gelateria fiorentina

Perché no!… è una gelateria aperta dietro piazza della Repubblica dal signor Ravaioli nel 1939. Con il passare degli anni la proprietà è cambiata e dal 1991 Ciro Cammilli con la moglie Paola Berti e le figlie Cecilia e Valentina si occupano di preparare il gelato nel laboratorio retrostante con ingredienti dei presidi Slow Food e prodotti biologici di nicchia, e di servire la clientela.
Il logo Perché no! comparirà su tutta la comunicazione commerciale e pubblicitaria: si tratterà di una vera e propria promozione del gelato made in Florence in Oriente. Per verificare che il gelato mantenga standard di qualità elevati, inoltre, la multinazionale coreana ha previsto un team ad hoc per il ‘controllo qualità’ che dovrà vigilare. Infine, anche il legame diretto con l’Italia sarà mantenuto grazie a una serie di webcam collegate con via de’ Tavolini per mostrare cosa succede dall’altro capo del mondo.
Da oggi, quindi, non c’è più solo Grom che porterà il nome del gelato italiano in giro per il globo.

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