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Una App scopre le frodi sul pesce

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Una App scopre le frodi sul pesce

Nell’Unione europea il pesce è uno dei 10 prodotti maggiormente soggetti a frodi. Ed il 72% degli illeciti è legato all’etichettatura ed alla tracciabilità. Indubbiamente contribuisce anche il livello di conoscenza, scarso, da parte dei consumatori. Così, per evitare che si acquisti un pangasio nella convinzione che si tratti di un’orata o di una cernia (e pagando come se si fosse comprato il pesce di maggior qualità e costo), l’Istituto Zooprofilattico di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta ha sviluppato una App per smartphone e tablet (a breve disponibile su IOS e Android) in grado di riconoscere la specie del pesce in vendita partendo da una foto dell’esemplare che si vorrebbe acquistare.
Un’applicazione creata con la collaborazione del Dipartimento di Automatica ed Informatica del Politecnico di Torino e che offrirà anche l’opportunità di «rendere più consapevoli i cittadini – spiega Maria Caramelli, direttore generale dello Zooprofilattico Sperimentale di Torino – delle problematiche di sicurezza alimentare, danno economico, impatto ambientale ed ecosostenibilità derivanti dalle frodi ittiche».

Una guida contro le frodi

E per aiutare i consumatori è stata anche predisposta una guida cartacea con le informazioni sulle possibili frodi. Per ricordare, ad esempio, che le più frequenti riguardano non solo la vendita di una specie diversa, e di minor pregio, rispetto a quella dichiarata in etichetta, ma anche il pesce decongelato spacciato per fresco, il pesce allevato fatto passare per selvatico, il pesce da consumare crudo che non è stato sottoposto a preventivo congelamento.
Da un lato, quindi, il consumatore viene danneggiato sotto l’aspetto economico, ma esistono anche rischi sanitari. Per questo nella guida viene ricordato che l’etichetta dei prodotti ittici, sia freschi sia decongelati, deve riportare alcune indicazione che vanno dalla denominazione commerciale e nome scientifico della specie alla spiegazione sul metodo di produzione (se pescato o allevato), dalla zona di cattura allo stato fisico, alla presenza di additivi.
La guida contiene anche schede per riconoscere le specie più frequentemente oggetto di sostituzione, per valutare lo stato di freschezza del pesce, per scoprire se un pesce è stato congelato e per individuare il parassita Anisakis. In caso di dubbi, comunque, la guida fornisce anche l’indirizzo mail dello Zooprofilattico a cui rivolgersi per ogni informazione e rassicurazione.

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