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Le 10 regole per avere l'orto perfetto

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I Mestieri del cibo

Le 10 regole per avere l'orto perfetto

Verticale, orizzontale, sul giardino, sul terrazzo o in appartamento, perfino “a porter”. Sostenibile, economico, biologico, in terra o in acqua: l’orto diventa una pratica fai da te. Con l’arrivo della primavera   il 46,2% degli italiani si cimenta in coltivazioni domestiche di lattughe, pomodori, piante aromatiche, peperoncini, zucchine, melanzane, piselli, fagioli, fave e ceci. Vasi (anche di recupero), semi, terriccio, piccoli attrezzi e un impianto di irrigazione (meglio se automatizzato) realizzano il sogno di un piccolo orto casalingo: 250 euro per 20 mq. Un fenomeno esteso che riguarda anche le aree verdi cittadine:  più di 3 milioni di metri quadrati di terreno di proprietà comunale sono stati divisi in tanti appezzamenti e adibiti alla coltivazione per uso casalingo, all’impianto di orti e al giardinaggio ricreativo.

Guerrilla gardening e i tutor di Coldiretti

Terreni assegnati in comodato d’uso dalle amministrazioni locali (57 quelle coinvolte)  forniscono, a chi lo richieda, prodotti per il  consumo familiare e preservano dal degrado vaste zone abbandonate. Quando manca l’ autorizzazione, entrano in azione i guerrilla gardening: gruppi spontanei di farmers che occupano aree da coltivare. Coldiretti tiene sotto osservazione il fenomeno e fornisce i dati complessivi, presentando la prima rete di “tutor degli orti” promossa dalla Fondazione Campagna Amica. Coltivare non è solo un hobby: il 4,6% dei campagnoli urbani coltiva frutta e ortaggi per risparmiare, la maggior parte per mangiare prodotti sani e genuini (25,6 %), il 10% lo fa per passione. L’interesse è trasversale, riguarda uomini e donne, ma sorprende che sia una pratica soprattutto giovanile.

Frutta e ortaggi, si fa così

Ma come realizzare un orto sul balcone o sul terrazzo? Chi non ha sufficiente spazio a terra, può lavorare in verticale. Basta munirsi, spiega Coldiretti, di pannelli di legno con un substrato fertile e tante tasche nelle quali piantare verdure o fiori con radici poco profonde. Si può sfruttare un piano rialzato per rendere più agevole la coltivazione a chi ha difficoltà di movimento. Per farlo “ecologico” si possono riciclare contenitori di plastica, vetro, alluminio o polistirolo. Per il resto si tratta di seguire poche regole e i consigli degli esperti.

1) Individuate lo spazio: l’orto in piena terra è la soluzione migliore. Ma funziona anche sul  balcone o sul  terrazzo purché  siano soleggiati e ventilati.

2) Informatevi sui prodotti di stagione  e dotatevi di un calendario delle semine con le fasi lunari.

3) Dedicate cure quotidiane alle vostre coltivazioni.  Se avete poco tempo comprate  piantine già sviluppate da trapiantare.

4) Scegliete un compost vegetale biologico e del terriccio universale per  mantenere un buon livello di fertilità.

5) Selezionate semi e piantine.

6) Trapiantate le piantine in contenitori più grandi quando superano le dimensioni del recipiente (anche più di una volta se serve).

7) Mantenete il terreno sempre umido. Le innaffiature vanno regolate a seconda della temperatura e dello sviluppo delle piante.

8) Proteggete le piantine da eventuali gelate notturne con teli isolanti.

9) Limitate la presenza dei parassiti e degli insetti (formiche, mosca degli orti, ragnetti rossi e bruchi) scegliendo  ortaggi che si adattano meglio al clima e al territorio in cui vivete. Usate prodotti specifici solo dopo aver consultato un esperto.

10) L’investimento iniziale,chiavi in mano, si aggira  intorno ai 250 euro per un orto di 20 metri quadrati.

Il futuro, dai Babilonesi a Robonica

Ma il futuro dell’agricoltura urbana è nella coltivazione idroponica: acqua al posto della terra. Un sistema antico, usato già  dai Babilonesi, che torna attuale. Garantisce una crescita più veloce  e consente un risparmio dell’acqua fino al 40% rispetto alle tecniche tradizionali. I semi vengono piantati in vasi forati riempiti con un substrato di argilla espansa (o vermiculite, perlite, fibra di cocco), i contenitori sistemati  all’interno di  una vasca, arricchita con del fertilizzante. Una pompa a immersione spinge l’acqua verso l’alto irrigando le piante (150 euro per un sistema a 8 vasche). Ma Robonica,  startup che ha unito la robotica e l’idroponica (il maker è Harald Cosenza, studente di Ingegneria fisica con la passione per la botanica), si è spinta oltre: ha progettato un orto da cucina, in un contenitore simile  a un’incubatrice esagonale con luce al Led: le colture (pomodori, l’insalata, le zucchine i peperoni )  hanno profili digitali scaricabili da iTunes. E’ l’ultima frontiera: ogni cella (sono modulari) si controlla in wireless da smartphone.

Dagli  orti di guerra alla land art, l’agricoltura in città

Si torna alla terra e ai suoi valori. E si fronteggia la crisi. Una strategia di sopravvivenza che rievoca i tempi della guerra,  quando nelle città italiane ed europee, come pure  negli Stati Uniti, si diffondevano gli orti per garantirsi la sussistenza  alimentare. Ma era tutto un altro contesto. Negli States e del Regno Unito erano rinomati i “victory gardens”,  dove nel 1945 si produceva  il 10% del cibo necessario al nutrimento. Indelebili nella memoria anche gli orti di guerra italiani: nessun lembo di terra doveva restare incolto ai tempi del Duce. Si lavorava la terra anche in aree edificabili e si trasformavano i giardini  in campi di frumento. Il  Foro Romano e piazza Venezia traboccavano di grano. A Torino  la mietitura si svolgeva  in piazza Castello. E come allora il grano torna in città con la land art di Agnes Denes, che ha seminato un campo di 5 ettari nel quartiere milanese di Porta Nuova. L’opera è parte del progetto “Mi coltivo. The Green Circle”, un percorso dedicato all’agricoltura urbana, per sancire il ritorno alla semplicità, alla natura, alla centralità delle persone. Lo promuove, nell’ambito delle iniziative civico-culturali dedicate a Porta Nuova Smart Community,  la  Fondazione Riccardo Catella  in collaborazione con Fondazione Trussardi e  Confagricoltura.

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