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Expo: da Cracco a Romito e Mastercard, un valzer di aperture di nuovi…

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Expo: da Cracco a Romito e Mastercard, un valzer di aperture di nuovi locali

Era prevedibile ma non in queste dimensioni. Senza interrogarsi su cosa succederà nel prossimo inverno – il primo post-Expo 2015 – Milano sta confermando il ruolo di capitale italiana del food e portandosi a un insperato livello continentale.

Convento dell’Annunciata ad Abbiategrasso

Cracco ad Abbiategrasso e Lopriore arriva a Milano

Tra annunci di aperture e vernissage non c’è tempo di respirare. Il 21 debutta il ristorante di Carlo Cracco nel Convento dell’Annunciata, ad Abbiategrasso: il comodato d’uso gratuito per un anno – poi diventerà la sua scuola di cucina – ha fatto discutere ma in definitiva è sembrata aria fritta. Per un allievo di Marchesi che apre il suo terzo locale nell’hinterland, il preferito dal Maestro debutta sempre il 21 a Milano, in via Galilei 5, a pochi metri dalle torri di Porta Nuova: Paolo Lopriore sarà lo chef del Tre Cristi (costola della nota insegna senese) con l’obiettivo di «lavorare e sperimentare, poi finalizzerò a Como perché il progetto è più vivo che mai anche se partirà nel 2016».  A chi gli ha chiesto quale cucina intende proporre sotto la Madonnina, Lopriore ha risposto: «Conviviale, dove ognuno sceglierà cosa e quanto mangiare. Le principali portate verranno servite solo in ciotole e pirofile dove il commensale potrà pescare a suo piacimento. Non ci saranno menu degustazione mentre antipasti e dolci saranno al piatto».  Per i 70 clienti ci saranno quindi proposte semplici che volendo diventano complesse. Un esempio? Il pesce al vapore, accompagnato da salse mai banali.

Un vortice di aperture meneghine

In attesa del varo del Mandarin Oriental in via Andegari e dello Spazio di Niko Romito in piazza Duomo (all’interno del colossale Mercato di Autogrill, firmato da Michele De Lucchi), si lavora in via Montenapoleone 19 al Doriani & Mei, insegna che unisce un brand della moda di lusso – guidato da Gisberto Carlo Sassi – e lo chef sardo che ha guidato per venti anni la cucina del Four Seasons. Ai primi di maggio aprirà Trippa, il primo locale meneghino di Diego Rossi, giovane talento che intende far scoprire a chi non è appassionato le delizie del quinto quarto (anteprima questa settimana). Non ci sono date precise per il nuovo ristorante di Matias Perdomo (ex-Pont de Ferr) che ha nome Contraste e sarà in zona Navigli. Come solo a fine giugno dovrebbe concretizzasi il progetto a quattro mani Noi Due, che prevede una bomboniera gourmet all’interno del Boscolo Hotel di corso Matteotti, affidata a Giuseppe Iannotti e Cristian Milone. Si è già installato infine ai Chiostri di San Barmaba, Andrea Alfieri che gli appassionati ricorderanno al timone di Sempione 42, prima di lasciare Milano per una parentesi in montagna e l’impegno con il ristorante della Macelleria Motta.

La cucina prossima futura al Kitchen Lab di Ikea

Fin qui chi pensa di tenere botta dopo l’Expo ed è sicuro di farcela, per varie ragioni, a partire dai contratti. Ma Milano si sta anche riempiendo di temporary restaurant di ogni fascia. Il più basico è sicuramente quello di Ikea, all’interno dello store in Porta Genova, focalizzato sulla cucina e il cibo. Il primo aspetto merita grande attenzione in quanto il Kitchen Lab – frutto di studi interdisciplinari – fa intuire come sarà la cucina nel prossimo decennio con tante soluzioni tecniche all’insegna del risparmio energetico, del rispetto per l’ambiente, della compattezza.

Temporary store Ikea Milano

Un esempio? Il tavolo che nasconde al suo interno una piastra a induzione per preparazioni live e dove vengono proiettati consigli e ricette grazie a un sistema di riconoscimento del cibo posto sul soffitto. Quanto al cibo, il Food Lab riproduce sostanzialmente la proposta degli altri store: prezzi bassi, possibilità di acquisto e le famose polpette svedesi, declinate ora anche in versione vegetariana.  La tendenza va seguita e incoraggiata… Ma ha molto più senso mangiare in zona – tra l’altro in pieno sviluppo – e fare un salto all’Ikea per intuire il futuro e ammirare i progetti-cucina di Paola Navone e Matali Crasset,

Il calendario fitto del  Bio-Temporary

Altro pianeta è il Bio Temporary Restaurant voluto dalla Food Genius Academy, la scuola professionale di alta cucina che a partire dal mese di maggio – in collaborazione con Almaverde Bio Market – ogni fine settimana ospiterà gli alunni più bravi del corso di pasticceria e di quello di alta cucina, mentre in sala ci saranno gli studenti del corso di management di sala e cantina.

Il Cortile

La sede è il Cortile di via Giovenale 7 dove tantissimi eventi animeranno le serate: in particolare il venerdì sera sarà dedicato agli chef stellati, il sabato con i docenti della scuola e la domenica con la brigata di casa a proporre iniziative speciali. Non finisce qui: un giovedì al mese arriverà un ospite internazionale a proporre i suoi piatti, abbinati all’azienda vinicola Ciù Ciù. L’anteprima è stata di Anthony Genovese, due stelle Michelin del ristorante Il Pagliaccio di Roma. Il calendario di maggio – dopo le prove generali (nei giorni 8-9-10) a prezzi agevolati per conoscere  brigata e staff della Food Genius Academy, prevede il 13 Kobe Desramault dell’In De Wulf a Dranouter (il più giovane belga premiato dalla Michelin, nonché miglior chef straniero per Identità Golose); il 15 i fratelli Manuel e Christian Costardi, stella Michelin dell’hotel Cinzia di Vercelli; il 16 sarà il turno di Stefania Corrado, già docente di Food Genius Academy per un live cooking e una cena di degustazione, mentre il giorno seguente saranno in azione Maria, Nicolò e Federica, tre concorrenti di Masterchef. Si prosegue dal 22 al 24 con i cuochi Food Genius Academy e il loro menu Tapas Gourmet – Comfort Food in abbinamento ai cocktail ideati da Franco Tucci  Ponti e degustazione di birre artigianali. Poi il 29 toccherà al talento Alessandro Dal Degan de La Tana Gourmet di Asiago mentre il gran finale è previsto il 31 maggio con il Sunday Bloody Sunday: gli chef di Al Mercato – Eugenio Roncoroni e Beniamino Nespor – insieme a Matteo Fronduti, del ristorante Manna di Milano, cucineranno solo frattaglie.

Al Priceless si paga solo con carta

Al top si issa indubbiamente Priceless Milano, in cima a Palazzo Beltrami (sede di Gallerie d’Italia e polo mussale di Intesa San Paolo). Voluto da Mastercard, sarà per sei mesi luogo di eventi oltre a essere aperto a pranzo e a cena. Sei mesi, che saranno aperti da Antonello Colonna, e gestiti da Jeunes Restaurateus d’Europe: 35 chef non solo italiani si alterneranno nell’offrire food experiences sicuramente originali, in una struttura simile a un teatro, a partire dal tavolo unico – con 24 coperti – che scende già apparecchiato dal soffitto. Come del resto avveniva al The Cube che restò meno tempo. «L’obiettivo dei nostri associati è presentare menu sempre inediti – ha spiegato il presidente di JRE, Marco Stabile – ma soprattutto coinvolgere gli ospiti in un’esperienza unica e sorprendente, legata al gusto ma anche a un vero racconto del cibo. Saremo noi a commentare i piatti dialogando con il pubblico». Detto che sul tetto di Palazzo Beltrami ci saranno anche degustazioni, show cooking, momenti di musica e incontri culturali, il pezzo forte resta l’esperienza culinaria: 250 euro a testa, che si sposano perfettamente al nome del temporary restaurant.

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