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L'Italian sounding? Ecco le tre chiavi per combatterlo con successo

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L'Italian sounding? Ecco le tre chiavi per combatterlo con successo

Sostituzione dei falsi con gli originali. lo sviluppo dei prodotti alimentari Dop e Igp passa soprattutto da qui, ovvero dalla capacità di rendere sempre disponibili, in particolare all’estero, i prodotti alimentari di qualità, altrimenti la partita con i falsi sarà persa. È quanto è emerso a Modena nel corso dell’incontro che si è tenuto alla Fondazione Marco Biagi su “Prodotti agroalimentari tipici: produzione, tutela e valorizzazione sui mercati” organizzato dalla Società italiana di marketing e dall’Università di Modena e Reggio Emilia. 

1) Un’operazione di trasparenza

“Valorizzare i prodotti tipici Made in Italy all’estero – ha detto il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo – significa fare un’operazione verità che punti sulla valorizzazione di ciò che è davvero Made in Italy dal campo fino alla tavola”. “Verità e trasparenza – ha aggiunto Claudio Mazzini di Coop Italia – significa anche chiarire che spesso non abbiamo le materie prime sufficienti per soddisfare tutte le esigenze della produzione italiana ed è per questo che siamo grandi  trasformatori oltre che produttori”.

2) Incentivare le produzioni locali

“La realtà – ha aggiunto il presidente di Grandi salumifici italiani, Franz Senfter – è che spesso facciamo fatica a trovare suini italiani in quantità adeguate alle nostre esigenze. E noi non possiamo rinunciare a servire il mercato”. “Un conto è dire che non siamo autosufficienti – ha ribadito il presidente Coldiretti, Moncalvo – un altro invece è chiudere gli allevamenti italiani perché è più conveniente comprare dall’estero che produrre in Italia”.

3) La chiave dei canali distributivi

Al di là delle polemiche su quali siamo i confini del vero Made in Italy, nel corso dell’incontro è stato ribadito che la possibilità di valorizzare i veri prodotti italiani passa da scelte distributive. “Noi ci stiamo sviluppando – ha aggiunto l’ad del Gruppo Cremonini, Vincenzo Cremonini – come piattaforma distributiva di prodotti italiani all’estero e in particolare in Russia e su alcuni mercati emergenti. Siamo specializzati però sul canale horeca  che crediamo possa meglio adattarsi alle caratteristiche dei prodotti di qualità italiani spesso più apprezzati dall’alta ristorazione che nel retail”. “La possibilità di contare su reti distributive efficienti – ha aggiunto Senfter – è fondamentale. Noi ad esempio in Cina (dove Senfter è presente da anni con propri stabilimenti di produzione ndr) abbiamo difficoltà ad assicurare prodotti di alta qualità e questo per problemi logistici, per la mancanza cioè di reti adatte a veicolare prodotti particolarmente deperibili.

Per questo è decisivo recarsi all’estero con propri stabilimenti oppure stringere alleanze con reti distributive locali, altrimenti arriveremo sempre alle spalle dei prodotti italian sounding che essendo realizzati in loco hanno un migliore accesso ai mercati degli originali. È vero che i ristoratori italiani possono essere i migliori ambasciatori del Made in Italy. Ma senza gli originali resteranno i migliori ambasciatori dei prodotti italian sounding”.

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