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Embargo russo: sostegno Ue anche al Parmigiano Reggiano

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Embargo russo: sostegno Ue anche al Parmigiano Reggiano

  • –di food24

Sollievo e soddisfazione, da parte del Consorzio del Parmigiano Reggiano per le decisioni annunciate oggi dalla Commissione Ue, che ha esteso ai formaggi a pasta dura e a lunga stagionatura, tra i quali anche il Parmigiano, le misure già adottate per i prodotti freschi per tamponare i danni per gli agricoltori dovuti all’embargo della Federazione Russa verso le esportazioni di prodotti agroalimentari europei come ritorsione per le sanzioni adottate nella crisi con l’Ucraina. In particolare, a giorni scatteranno specifiche misure per attivare l’ammasso privato del Parmigiano Reggiano. Per le misure di emergenza in vigore dal 18 agosto sono a disposizione 125 milioni di euro in tutta l’Unione sino a novembre.
«Esprimiamo apprezzamento – afferma Giuseppe Alai, presidente del Consorzio in una nota – per il provvedimento adottato dalla Commissione, la cui adozione si lega alla particolare attenzione e all’impegno del ministro Martina in sede europea». Questa apertura, prosegue Alai, «è la risposta che attendevamo rispetto alle sollecitazioni espresse dal Consorzio del Parmigiano Reggiano e dal sistema rappresentativo dei formaggi Dop italiani». Queste misure consentiranno di sostenere i produttori «in una fase critica di mercato, nell’ambito della quale l’embargo russo chiude uno dei canali commerciali che si sono rivelati tra i più interessanti in questi ultimi anni in termini di crescita».

Coldiretti denuncia: sostegno insufficiente

Non solo soddisfazione sull’operato Ue. Secondo Coldiretti «anche se molto dipenderà dalla tempestività e dalle modalità operative del sostegno già ora si può dire che l’importo stanziato non è sufficiente a coprire le perdite». L’associazione ricorda anche che alcuni prodotti importanti per l’Italia colpiti dal blocco restano (ad esempio certi prodotti lattiero caseari e i prosciutti a denominazione di origine). Complessivamente Coldiretti stima che solo per l’Italia siano state bloccate spedizioni di prodotti agroalimentari per un valore di circa 200 milioni di euro tra ortofrutta, carni, salumi, latticini e formaggi. Ma ai danni diretti si sommano quelli indiretti dovuti alla perdita di immagine e di mercato provocata dalla diffusione sul mercato russo di prodotti di imitazione che non hanno nulla a che fare con il Made in italy ma anche «la possibilità che vengano dirottati sul territorio nazionale i prodotti agroalimentari di bassa qualità di altri paesi che non trovano più uno sbocco nel Paese di Putin». Il ministero dello Sviluppo Economico della Federazione russa nel frattempo è stato costretto ad alzare le previsioni per l’inflazione nel 2015 al 6,5% a causa delle sanzioni.

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