Ne hanno fatta di strada da quando sono apparsi per la prima volta, nel 1872, trainati da cavalli e destinati alla vendita di salsicce. Oggi sono tantissimi (20mila solo negli States), ipertecnologici e “sfornano di tutto”, dagli hamburger alla pizza, dal caffè agli smoothies. E sono i profeti indiscussi del cibo di strada.
Fast, cheap, gourmet, design e “on the road”: è grazie a questi “x factor” che i Food Truck sono diventanti il must del momento tra i foodies. Da Tokyo a Los Angeles, da Londra a Copenhagen, i loro fans li rincorrono per le vie delle città, li mappano su Google e li seguono sui social network. E, ovviamente, affollano i loro ritrovi. E siccome anche in Italia è il loro momento – vedi il successo degli ApeCar allestiti con mini cucine – ecco approdare a Milano il primo Festival europeo dei Food Truck: si chiama Streeat ed è in programma dal 30 maggio all’1 giugno (www.facebook.com/StreeatFoodTruck).
Per tre giorni, la Fabbrica del Vapore si trasforma in un’enorme food court a cielo aperto (e ingresso gratuito), dove sostano una ventina di food truck, scelti per la capacità di abbinare cucina di qualità e design. Un’occasione unica per assaggiare i migliori street food realizzati da artisti-artigiani provenienti da tutta Italia: dalle lasagne alle olive all’ascolana, dalla pizzza napoletana alla focaccia con mortadella, dalle granite siciliane agli hamburger di cinta senese.
Ma non solo. Gli organizzatori hanno arricchito il menu con musica, dj set, artisti di strada, writers e con tanti laboratori per tutti, dai giovani alle famiglie. Sono inoltre previsti workshop e tavole rotonde organizzate in collaborazione con SlowFood e ActionAid, nonché eventi con volti noti come Chef Rubio e Don Pasta.
Nell’intenzione degli organizzatori di Barley Arts, Streeat nasce per diventare l’evento-simbolo del buon cibo di strada su ruote e per spronare i Food Truck italiani a fare rete in vista soprattutto dell’Expo 2015 (che ha dato il suo patrocinio all’evento), allineando Milano alle altre metropoli europee dove questo tipo di festival è già un’esperienza rodata e di successo.
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