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Gallo vuol diventare la Lvmh dei vini premium. E in Italia sceglie Allegrini

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Vino

Gallo vuol diventare la Lvmh dei vini premium. E in Italia sceglie Allegrini

Sta per nascere una sorta di Lvmh del vino globale d’autore. La “maison” del vino è però americana e non francese: la Gallo Winery – la più grande azienda al mondo di produzione, distribuzione e importazione di vino – punta alla costruzione di un nuovo polo nel business del lusso, partendo dall’Italia del vino. La società, come scrive il sito specializzato Winenews.it, disporrà di un portafoglio con una dozzina di brand di riconosciuto valore e fama. Almeno metà saranno griffe italiane, a partire dall’Amarone Allegrini. Il legame tra il gigante a stelle e strisce e i brand sarà di sola distribuzione e commercializzazione.
Gallo Winery (nata da famiglia di origini piemontesi ma americana a tutti gli effetti) è un autentico gigante mondiale: commercializza ogni anno 960 milioni di bottiglie, opera soprattutto nel segmento premium del mercato. La sua sede storica è a Modesto in California.
Il general manager di Gallo Winery Roger Nabedian ha spiegato: «Siamo partiti con Allegrini e contiamo, nel giro di 4-5 anni, di costruire un portafoglio molto selezionato di aziende di altissima gamma, una dozzina di brand selezionatissimi, di cui almeno la metà italiane, da gestire con una divisione creata ad hoc dell’azienda, che si chiama Lux Wines». Alla guida di Lux Wines ci sarà il manager italiano Giovanni Nencini.
Dal suo canto Marilisa Allegrini dichiara: «Gallo ha capito l’importanza di impostare una strategia nel segmento premium e hanno ben chiaro quale debba essere il posizionamento dei prodotti. Loro non sono il solito importatore che punta sui grandi numeri».
Dunque «una forte apertura di credito per le produzione del nostro Paese – commenta Alessandro Regoli, direttore di Winenews.it – anche nel segmento del “lusso”: testimonia la credibilità raggiunta in decenni di lavoro dalle cantine del Belpaese a tal punto da poter sfidare i francesi».
E le altre “griffe”? «Non abbiamo ancora individuato le aziende italiane da inserire nel nostro progetto, a parte Allegrini – aggiunge Nabedian – ma siamo a Vinitaly anche per questo. É da 20 anni che veniamo e continueremo a farlo perché per noi è una grande opportunità. Anche per ribadire ai nostri partner che possono contare su di noi per il loro successo sul mercato americano».
Marilisa Allegrini sostiene di non conoscere i nomi degli altri 11 brand da selezionare. «Noi però – conclude – saremo il solo rappresentante per i vini veronesi e della Valpolicella. Ma è facile prevedere che Gallo sceglierà aziende familiari con solide radici nelle varie zone di produzione pregiata del nostro Paese».

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