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Dopo Bourbon e Rum, Campari "beve" l'amaro. Acquisito…

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Dopo Bourbon e Rum, Campari "beve" l'amaro. Acquisito (a caro prezzo) il 100% di Averna

Nuovo colpo a effetto (ma molto costoso) di Campari. Il gigante italiano ha raggiunto un accordo per acquisire il 100% del capitale dell’amaro della siciliana Fratelli  Averna. Sempre oggi però Diageo, numero uno mondiale degli alcolici, ha presentato un’offerta da 1,9 miliardi di dollari per raddoppiare la propria partecipazione nell’indiana United Spirits. Se la proposta venisse accettata, il produttore dello scotch Johnnie Walker e della vodka Smirnoff arriverebbe a controllare il 54,8% del maggiore gruppo di alcolici indiano. Il mercato degli alcolici in India vale circa 12 miliardi di euro e cresce nella fascia premium.

Tornando ad  Averna, il brand siciliano sarebbe il secondo amaro più venduto in Italia e uno dei liquori italiani più conosciuti.  Inoltre, il gruppo Averna é proprietario di un portafoglio di prodotti premium, tra cui Braulio, un amaro a base di erbe, particolarmente diffuso nell’Italia del nord, Limoncetta, liquore dolce naturale ottenuto dalla scorza di limone, e Grappa Frattina.  Con quest’ultimo brand Campari mette piede nelle grappe.
Il controvalore totale dell’operazione (enterprise value), per il 100% del capitale sociale di Fratelli Averna, é pari a 103,75 milioni, corrispondente a un multiplo di 9,2 volte l’Ebitda pro-forma nell’anno fiscale terminante il 31 dicembre 2013. Il controvalore totale dell’operazione é composto di un prezzo (equity value) di 98 milioni e un debito finanziario netto pari a 5,75 milioni al 31 dicembre 2013. Il closing dell’operazione é previsto per il 3 giugno 2014 e il corrispettivo sarà pagato in contanti.

Solo un mese fa  (quindi superando la media di  un’acquisizione l’anno) Campari ha rilevato il whisky canadese Forty Creek per 120 milioni di euro, un bourbon di fascia alta. Un anno fa aveva fatto un sorso del rum giamaicano Appleton.

Nel 2013 i ricavi del gruppo Campari sono saliti dell’1,7% a 1,5 miliardi, con una crescita che è la media algebrica tra paesi in crescita (come America e Russia) e mercati in flessione, come Germania, Italia e Australia. Il Mol è sceso del  2,4% a 339 milioni e l’utile operativo del -3,3% a 289 milioni. A fine esercizio c’erano debiti per 852 milioni, in lieve calo. Alla Borsa di Milano Campari ha chiuso in rialzo dell’1,22% in una giornata molto negativa.

Rimanendo in Italia, pochi giorni fa nel mondo del vino, Ferrari della famiglia Lunelli ha rilevato il 50% del Prosecco Bisol mentre lo scorso gennaio il gigante cooperativo Caviro ha acquisito l’Amarone (il 70%) della Gerardo Cesari, produttore dal 1936 di vini veneti, oggi fra i primi nella fascia premium

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