Il giardino segreto di Londra é a trenta metri di profonditá, nei tunnel scavati sotto terra nel 1940 come rifugi. Dove un tempo i civili scendevano per ripararsi dalle bombe durante la seconda Guerra Mondiale, ora crescono erbe profumate, verdure mignon, fiori commestibili e altre delicatezze da vendere ai ristoranti più sofisticati di Londra

Le condizioni sono ideali: i trenta metri di terra sopra i tunnel mantengono la temperatura costante intorno ai 16 gradi. Le piante, illuminate da luci Led speciali e nutrite da un sistema idroponico integrato, crescono bene, senza sprechi di energia e senza bisogno di usare pesticidi perché l’aria é filtrata.

L’idea é venuta a due imprenditori inglesi, Richard Ballard e Steven Dring ed é talmente piaciuta al celebre chef Michel Roux Jr che é diventato direttore della societá. Decide lui, con la sua esperienza di chef stellato Michelin, cosa coltivare nei 10mila mq di spazio disponibile su piattaforme a tre piani costruite apposta. Le coltivazioni sperimentali degli ultimi mesi hanno avuto successo e a marzo partirà la produzione a pieno ritmo.

Produzione carbon neutral

“All’inizio quando mi hanno raccontato la loro idea ho pensato che questi due fossero completamente pazzi, – dichiara Michel Roux Jr, – ma quando ho visitato i tunnel e ho assaggiato i prodotti coltivati laggiú sono rimasto davvero colpito. Il mercato potenziale per prodotti di questo livello di qualità è immenso”. All’inizio verranno coltivati broccoli, rucola, basilico thailandese, coriandolo, ravanelli, germogli di pisello, erba cipollina, karkadè, mizuna e insalate varie oltre a verdure in minatura e fiori commestibili. In una seconda fase verranno aggiunti funghi e pomodori.

I tunnel sono sotto la stazione della metropolitana di Clapham North e si sentono le vibrazioni dei treni della Northern Line che passano sopra. “Io vivo a Clapham e sapevo dell’esistenza di questi tunnel, ma non avrei mai pensato che si potesse coltivare qualcosa a queste profonditá.”

Per Ballard l’aspetto ecologico é fondamentale: “Integrare le coltivazioni nell’ambiente urbano é la cosa logica da fare, – spiega, – e oltre a essere carbon-neutral i nostri prodotti saranno a un passo dai ristoranti evitando il trasporto su lunghe distanze che non fa bene alle verdure e fa male all’ambiente.”

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