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Courmayeur si scopre destinazione gourmet, grazie a Blumenthal

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Courmayeur si scopre destinazione gourmet, grazie a Blumenthal

Metti un celebrity chef che racconta scherzi e storie buffe a tavola dopo aver battuto tutte le piste del comprensorio. Aggiungi due colleghi bistellati che cucinano nei rifugi in alta quota e il gioco è fatto.

Grande magia (raggiungere in motoslitta il rifugio per la cena, avvolti dalla neve che continua a scendere, passeggiare di notte sulle piste illuminate dalle fiaccole e così continuando), atmosfera totalmente informale (chiaccherate di fronte al camino con cuochi normalmente irraggiungibili, incursioni nelle cucine senza venire cacciati a male parole) altissima qualità dei cibi. Ecco la ricetta di una manifestazione riuscita. Nonostante il tempo inclemente: tre giorni di neve quasi ininterrotta, che non ha minimamente turbato gli ospiti – in larga parte britannici – pronti sulle piste già di prima mattina.

Cibo gourmet e sci. Non è una novità. Esistono altre manifestazioni che hanno saputo coniugare alta cucina e montagna, prima tra tutte la Chef’s Cup dell’Alta Badia. Ma questa iniziativa a Courmayeur ha il privilegio di una dimensione intima e esclusiva, seppure totalmente informale.

Una tre giorni all’insegna del cibo d’autore, fortemente voluta da Heston Blumenthal, celebrity chef britannico, alfiere della cucina multisensoriale e decisamente appassionato di questa valle ai piedi del Bianco. Così Courmayeur ha riscoperto la propria vocazione gourmet. Ricordandosi di essere una delle destinazioni sciistiche a più alta densità di offerta ristorativa: quasi più baite e ristoranti in quota del numero di impianti.

Ci volevano gli inglesi per tradurre questa nuova consapevolezza in qualcosa di più concreto. O meglio ci voleva un iraniano con infanzia riminese che ha creato una delle società oggi al top nella confezione di “mountain experience” su misura per manager della City e ricchi orientali. Amin Momen ha anche un passato come guida di sci, proprio qui a Courmayeur. E ha scelto la località ai piedi del Bianco come meta prediletta per i suoi tour super esclusivi.

La Mountain Gourmet Experience è nata ai tavoli di una baita, mentre Amin e Heston riprendevano fiato tra una pista e l’altra, ed è tutta scritta su un tovagliolo di carta che Momen ha corservato religiosamente. Di qui l’idea di coinvolgere due amici-colleghi di Blumenthal, gli stellati Marcus Wareing (che ha il ristorante al Berkeley, quasi di fronte al Dinner, il locale londinese di Blumenthal) e Sat Bains, imponente patron del ristorante omonimo a Nottingham.

Lo chef Marcus Waering

Una trentina di ospiti, arrivati da Gran Bretagna, America, Giappone, Oman e Brunei (si vocifera di un parente stretto del sultano). Tutti appassionati di sci, come di buona cucina. Con numeri così piccoli – e nonostante la presenza “infestante” di un piccolo gruppo di giornalisti, tutti inglesi a parte  due di noi italiani – si è facilmente creata un’atmosfera del tutto rilassata. Con Blumenthal che racconta vecchi scherzi e si concede come mai sarebbe pensabile back home. Cucina di altissimo livello, con incursioni nella tradizione valdostana e un’inedita sfida tra i due chef a colpi di Tirami su decisamente sperimentali.

Tirami su à la britannique

Heston si è prodotto in una cioccolata calda di metà mattina, che ha fornito un’idea della sua concezione di cucina a chi non ha avuto la fortuna di andarlo a visitare a Bray nel suo locale storico, il Fat Duck.

Già si parla della prossima edizione, magari coinvolgendo “qualche amico italiano”, come Massimo Bottura, Davide Scabin o Massimiliano Alajmo. Sembra un’ottima idea…

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