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Ferrari brinda la crescita a due cifre alle Olimpiadi di Rio

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Vino

Ferrari brinda la crescita a due cifre alle Olimpiadi di Rio

Ferrari super frizzante. Nel primo trimestre dell’anno la cantina del Trendoc aumenta le vendite del 27% «ma è un trend che non ci auguriamo per fine anno – dichiara a sorpresa l’ad Matteo Lunelli – non avremmo bottiglie sufficienti per soddisfare la domanda del Perlé e del Giulio Ferrari. Chiuderemo comunque l’anno a due cifre, come nel 2015».
Nell’anno di Expo il fatturato di Ferrari F.lli Lunelli è balzato del 12% a 56,2 milioni con un utile netto quasi raddoppiato da 4 a 7,8 milioni.
«Siamo cresciuti a doppia cifra sia in Italia che all’estero – aggiunge l’imprenditore 42enne -. Bene negli Usa, in Giappone e perfino in Brasile nonostante le barriere tariffarie. Sta cambiando la percezione delle bollicine italiane: quello che un tempo era il monopolio dello champagne sta facendo spazio a un alternativa di qualità, il Trentodoc».

All’estero la cantina spinge sull’Horeca (Hotellerie, ristorazione e catering) che recepisce un cambiamento del mix a favore di tipologie di Ferrari Trentodoc di fascia più alta, come la linea Perlé e quella delle Riserve. «Il nostro obiettivo è di associare il Ferrari allo stile di vita italiano – spiega Lunelli -. A Expo abbiamo guadagnato enorme visibilità e 80 delegazioni hanno brindato con Ferrari Trentodoc. Inoltre abbiamo sostenuto un’intensa attività di comunicazione, con importanti riconoscimenti internazionali».

Appuntamento a Rio

Per esempio, la nomina a Londra di Ferrari a Sparkling wine producer of the year, concorso internazionale promosso del “guru” inglese Tom Stevenson. Eppoi il titolo di European winery of the year della rivista americana Wine enthusiast. «Ormai i punteggi sono decisamente elevati – ricorda Lunelli – vanno dai 90 punti di Wine spectator al Ferrari Brut ai 98 punti attribuiti dall’inglese Decanter al Giulio Ferrari 2004».
Tra le altre cose Ferrari sarà bollicina ufficiale di Casa Italia in occasione delle Olimpiadi di Rio con lo chef stellato Davide Oldani. Abbinerà il suo Maximum alla creazione Ciaolà di Oldani: il concept è la sintesi tra il ciao italiano e l’olà portoghese, all’insegna della contaminazione fra due culture del saper vivere.

Italia centrale nel business

Per le Cantine Ferrari l’Italia rimane comunque centrale. «Siamo sempre concentrati – specifica l’imprenditore – sul canale Horeca, quella di qualità. Trascuriamo la grande distribuzione troppo mirata sulle promozioni: ce lo possiamo permettere. La domanda per il Perlé e Giulio Ferrari è superiore alla disponibilità. Dobbiamo decidere solo a chi vendere e dove».
Dopo il Prosecco di Bisol crescerete ancora? «Rimane un nostro obiettivo – risponde Lunelli – quest’anno il gruppo fatturerà una novantina di milioni con una trentina di debito, ma sono in gran parte investimenti liquidabili. Eppoi abbiamo una cantina che, a valore storico, vale oltre 50 milioni».

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