Food24

Baladin: nuovo birrificio e filiera corta con il luppolo italiano

  • Abbonati
  • Accedi
in Primo Piano

Baladin: nuovo birrificio e filiera corta con il luppolo italiano

Baladin festeggia i suoi primi 30 anni di attività e inaugura il nuovo birrificio, costato 15 milioni di euro. Da oggi e fino a domenica sono in programma a Piozzo, nel Cuneese, spettacoli, musica e cibo gourmet con le pizze di Gabriele Bonci, lo street food e la birra di Baladin. In programma anche lo spettacolo del circo francese Bidon. Un autentico pezzo di storia di Baladin: il nome del birrificio è stato suggerito nel 1986 da François Rauline “Bidon” fondatore del circo.

Terra dei vini…e della birra

Teo Musso ha scelto come casa Piozzo, un piccolo paese affacciato sulle Langhe, terra di vini e viticultori, dove ha realizzato il sogno di un grande birrificio artigianale indipendente. «Il filo conduttore del progetto – racconta il guru della birra – è stato creare un birrificio all’avanguardia ma adatto a una produzione artigianale flessibile. La capacità produttiva attuale di 20mila ettolitri l’anno potrà progressivamente salire fino a 50mila ettolitri l’anno, entro il 2020. Vogliamo raggiungere la massima qualità del prodotto attraverso l’integrità totale della materia prima, mantenendo la birra viva, non pastorizzata».
Il nuovo impianto (dista meno di un chilometro dal vecchio) è inserito in un’area di 73mila metri quadrati, fino ad oggi quasi totalmente inutilizzata, con grandi spazi verdi. I lavori si svilupperanno in due blocchi: la riqualificazione delle aree funzionali (già portata a termine) e la riqualificazione del parco, il Baladin Open Garden, i cui lavori si concluderanno nella prossima primavera e per il cui finanziamento si è pensato anche a un crowdfunding. Tra idea, progettazione e realizzazione sono trascorsi tre anni.
Negli anni Novanta Teo Musso fondò il birrificio e oggi Baladin è una realtà da 2 milioni di litri di birra con un fatturato che punta a 25 milioni tra birrificio (8 milioni), distribuzione e giro d’affari della rete commerciale composta da 13 locali in Italia, con oltre 200 addetti.

Filiera corta e italiana

Una birra 100% italiana, dalla materia prima al prodotto finito. L’idea è quella di puntare sulla “filiera corta” per una birra artigianale prodotta interamente nella filiera italiana e poi distribuita. A cominciare dal luppolo, con una coltura realizzata a ridosso della sede di Piozzo fino all’orzo, ingrediente fondamentale della birra. «Con il malto siamo molto avanti, con il luppolo siamo in ritardo – commenta l’imprenditore visionario – vogliamo continuare a produrre una birra di grande qualità, preservando l’integrità totale della materia prima, mantenendo la birra viva, senza pastorizzarla».
Musso fa dell’indipendenza un tratto fondamentale. «In questo progetto di Piozzo – racconta – volevano metterci un piede anche le multinazionali, ma li abbiamo respinti». E’ successo per la Birra del Borgo? «No – replica Musso – in quel caso non hanno messo un piede, ma hanno preso il 100%». In effetti poi le intese commerciali tra Baladin e Birra del Borgo sono state sciolte.
Cosa c’entra Farinetti con Baladin? «Abbiamo una società in comune – spiega Musso – Eataly Birra che doveva fornire la birra nei ristoranti americani di Chicago e New York, ma poi è rimasta inattiva».

© Riproduzione riservata