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Dall'Artemisia del Gran Paradiso il primo génépy biologico

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Storie di eccellenza

Dall'Artemisia del Gran Paradiso il primo génépy biologico

Il primo Génépi bio, in fondo, ce lo si può anche aspettare da un produttore valdostano. Ma forse è più improbabile che siano valdostani i rum premiati a San Francisco, poi a Parigi, quindi a Chicago e infine a Meininger (in Germania). E invece è proprio la valdostana Savio, di Chatillon, ad essersi aggiudicata i riconoscimenti  nelle più importanti rassegne internazionali. A vincere sono stati i rum Malecon e Malteco, con una leggera preferenza americana per il primo ed europea per il secondo.

Giro d’affari a 15 milioni

Ma, in fondo, il premio va alla qualità dell’azienda creata nel 1958 da Paolino Savio che è ora affiancato dal figlio Marco che è l’amministratore delegato. La Savio ha chiuso il 2015 con un giro d’affari di 14 milioni, per il 40% legato alle esportazioni mentre per quest’anno la previsione è di 15 milioni di fatturato. Ma alla Savio – che occupa una dozzina di addetti – sta crescendo ulteriormente l’attenzione per i mercati internazionali, a partire da Stati Uniti, Germania, Cina. “Cerchiamo di essere attenti alle tendenze ed alle mode che influiscono molto sulla propensione all’acquisto”, spiegano in Valle.

E se la produzione e invecchiamento del rum vengono realizzati a Panama prima di passare attraverso il controllo qualità, l’imbottigliamento ed il confezionamento in Valle, gli altri prodotti sono interamente preparati a Chatillon dove esiste un’area di torrefazione, di lavorazione e di stoccaggio.

Il Génépy biologico

È da qui che escono le grappe ed i génépy. Compreso il Génépi Paolino, per rendere omaggio al fondatore, che è ottenuto dall’Artemisia Mutellina coltivata su un’area biologica certificata a 1.800 metri, alle pendici del Parco nazionale del Gran Paradiso. Un prodotto che è la quintessenza della “valdostanità”.  E non solo perché l’Artemisia è tipica delle Alpi Occidentali (anche quelle piemontesi), ma anche perché l’infuso viene poi miscelato con l’acqua della sorgente del Monte Bianco di Courmayeur.

Abbinamenti alternativi

Ma la Savio, oltre a tutelare la tradizione, punta a mercati sempre più lontani e per questo, per far conoscere ed apprezzare un prodotto tipico, ha preparato anche una serie di consigli per degustare il génépy non solo come in passato, ma anche nei locali per un pubblico più giovane. Aggiungendo acqua tonica e limone, oppure con prosecco, soda e foglie di menta. O anche versato sul gelato.

Oltre alla produzione propria, l’azienda valdostana si occupa anche della commercializzazione della Vodka Eltzin e della Tequila Agavita per conto di Les Grands Chais de France e di Armagnac Duc de Maravat per Gelas e di Calvados Berneroy per il gruppo Camus.

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