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Vino

Chianti "estivo" con il bracciale intelligente che misura la giusta temperatura

Bere più vino rosso in estate. Una sfida non da poco, specie se si punta a raddoppiare le vendite nel prossimo triennio puntando su 7mila negozi della grande distribuzione. E’ questo l’obiettivo del Consorzio del Vino Chianti che a Milano ha presentato la nuova campagna nazionale #chiantigustalofresco che prevede il coinvolgimento di oltre 7mila punti vendita della Gdo in Italia. Da maggio, in ogni punto vendita delle catene Conad e a luglio nei punti vendita Coop, il consumatore avrà infatti la possibilità di essere informato sulle corrette modalità di consumo del Chianti durante la stagione estiva ricevendo anche in omaggio uno strumento ad hoc: il braccialetto che misura la temperatura di servizio.

La temperatura ideale sono i 16 gradi che si trovano in cantina e che mantengono profumi e aromi di un rosso durante il periodo estivo.
“Con questa campagna, che sarà lanciata anche attraverso i social network – sostiene Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti – vogliamo aumentare in modo significativo le vendite dei nostri vini in un periodo dell’anno erroneamente considerato sfavorevole alla degustazione e al consumo dei rossi. L’obiettivo è quello di raddoppiare le vendite nei prossimi 3 anni favorendo un consumo consapevole. Come Consorzio abbiamo il dovere sociale di stimolare il mercato attraverso iniziative di questa portata sostenendo così i nostri soci e le imprese in un’ottica di maggior attenzione verso il giusto consumo.”

In estate il 40% delle vendite annuali

Secondo il Centro studi del Consorzio, la vendita del Chianti in Italia nei mesi da maggio ad ottobre rappresenta il 40% della vendita annuale. La denominazione conta circa 100 milioni di bottiglie vendute nei dodici mesi. Il mercato nazionale assorbe 30 milioni di bottiglie di cui il 55% nel canale della distribuzione moderna e il 45% nel libero mercato. Su 16 milioni di bottiglie destinate alla grande distribuzione, le aree principali di vendita sono il Nord-ovest, Lombardia, Lazio e Toscana.
“E’ piacevole bere il vino rosso in estate, ma alla giusta temperatura – sostiene Busi – E’ possibile apprezzarne gli aromi. A 16 gradi inoltre, in estate si prova una sensazione di freddo e non di fresco”. Poi Busi racconta che questa iniziativa è realizzata da tre anni a Roma nella ristorazione “ma poi ci siamo chiesti se non fosse il caso di estenderla alla grande distribuzione italiana”.
Quali i costi di questa campagna? “Sono connessi – risponde Busi – alla diffusione del volantino e ai costi di marketing”

Grande potenziale produttivo

Il Consorzio del vino Chianti conta oltre 3.600 produttori, oltre 15.500 ettari di vigneto distribuiti fra Arezzo, Firenze, Pisa, Pistoia, Prato e Siena. Con un potenziale produttivo in crescita. “Nei prossimi 7-10 anni, se le aziende continueranno a investire, passeremo da 800mila ettolitri prodotti a un milione – osserva Busi – il 25% in più. E la produzione balzerebbe da 100 milioni a 140 milioni di bottiglie”.
E cosa pensa Busi della ruvida osservazione di Pietro Antinori sulla differenza tra Chianti e Chianti Classico? “E’ una forma di campanilismo – evita la polemica Busi – La Denominazione Chianti esiste dal 1927 ed è stata riconosciuta dal ministero dell’Agricoltura e non da tre amici al bar”.

Vinitaly Toscana nel 2017

Sulla preparazione di un Vinitaly della Toscana, Busi non glissa. “Ci stiamo lavorando – ammette – L’idea è quella di una manifestazione del vino toscano che concentri in un “unico luogo” le Anteprime che già facciamo a febbraio. In questo modo si potrebbe offrire ai media una panoramica sulla produzione in una sola giornata e non in dieci. Inoltre anche le piccole denominazioni avrebbero la possibilità di essere conosciute da operatori e giornalisti”.
Per questo progetto serviranno i soldi della Regione Toscana. “Serviranno tanti soldi – conclude Busi – e non solo della Regione. Comunque spero che l’anno prossimo si realizzi il nostro progetto”.

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