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Energia verde dagli scarti di pomodoro: la super-batteria illumina fino a 70 km quadrati

Potrebbe generare abbastanza energia da alimentare 69 chilometri quadrati del Disney World, compresi hotel, shopping center e parchi tematici, per tre mesi. Cos’é? Solo un pomodoro. Da cui si è ricavata una super-batteria, però.

Una batteria dagli scarti di pomodoro, grazie al licopene

La scoperta è stata presentata qualche giorno fa al 251° Meeting Nazionale della American Chemical Society (ACS) da un gruppo di ricercatori, diretto dal professor Venkataramana Gadhamshetty della South Dakota School of Mines & Technology, in collaborazione con la Florida Gulf Coast University. Il team ha trovato un modo per trattare i rifiuti dei pomodori e trasformarli in qualcosa di utile: energia elettrica. Si è scoperto, infatti, che utilizzando dei batteri per abbattere e ossidare gli scarti di pomodoro si innesca una reazione chimica che libera elettroni che possono essere catturati in una cella a combustibile e diventare una fonte di energia elettrica.

Il segreto sta nella loro colorazione: i pomodori sono particolarmente adatti a questo utilizzo perché ricchi di un pigmento rosso brillante – il licopene -, che i ricercatori hanno scoperto essere un ottimo catalizzatore per la generazione di cariche elettriche.

Potenza elettrica fino a 14 giorni

L’intero processo necessita di circa due settimane per giungere a completamento e la potenza elettrica dura dai 10 ai 14 giorni. Potenza che, al momento, è piuttosto modesta: 10 milligrammi di rifiuti di pomodoro riescono a generare 0,3 watt di elettricità. Ma gli studiosi fanno notare che si tratta solo di una fase iniziale, con più ricerca e i dovuti miglioramenti la produzione di energia elettrica aumenterà presto di diversi ordini di grandezza.

Un modo alternativo di trattare gli scarti (ad ato effetto serra)

Tra i vantaggi, inoltre, c’è quello di neutralizzare i rifiuti in modo che essi non siano più inquinanti. “Questo utilizzo – sottolinea Gadhamshetty – è anche un modo per risolvere il problema dei rifiuti dei pomodori: se buttati in discarica, infatti, questi generano gas metano dal potente effetto serra, mentre quando scaricati in complessi idrici causano problemi al trattamento delle acque”. I pomodori sono una coltura chiave in Florida, dove vengono buttate circa 400mila tonnellate di scarti o di pomodori guasti, scaricandole in discarica o nell’acqua e causando così gravi problemi all’ambiente. Mentre, se trasformata in energia, questa quantità sarebbe sufficiente a dare corrente  al celebre parco di divertimenti per 90 giorni, stando ai calcoli della ricercatrice Namita Shrestha che segue il progetto.

“E’ un modo potenzialmente costoso per trattare i rifiuti – ammette Shrestha –, ma la produzione di elettricità lo renderebbe economicamente sostenibile”. Non è la prima volta, comunque, che si parla di elettricità dai pomodori: la scoperta ricorda molto da vicino la lampada “On/Off” presentata nel 2010 dal designer Cygalle Shapiro per l’israeliana D-Vision al Salone del Mobile di Milano, dove il sistema di illuminazione a led era alimentato proprio da una reazione elettrochimica di elettrodi di rame e zinco montati sui pomodori. Allora si trattava di un’idea provocatoria, oggi potrebbe diventare realtà.

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