Food24

L'Uber del cibo a domicilio va in provincia

  • Abbonati
  • Accedi
in Primo Piano

L'Uber del cibo a domicilio va in provincia

Parla italiano l’Uber del cibo a domicilio. È stata infatti lanciata da pochi mesi la nuova app Foodracers per il food delivery on demand, subito inserita tra le migliori dall’App Store. La startup è gia presente operativamente in 12 città italiane con una piattaforma online che mette in relazione l’utente che vuole ricevere a casa o in ufficio i piatti del proprio ristorante preferito con una rete di Racers, persone selezionate (a livello nazionale) che si rendono disponibili per effettuare il servizio di consegna.

L’eccellenza vince

L’App si basa sulla gestione dei racers che “concorrono” per portare a termine l’ordine nel miglior modo possibile. Come per Uber, una volta effettuato l’ordine il cliente può valutare l’esperienza attraverso un sistema di recensioni (cortesia, temperatura e integrità dei piatti, puntualità). Un algoritmo elabora i voti per selezionare i racers, che vengono stimolati alla qualità dato che con un punteggio alto si acquisisce la priorità sugli ordini.
In questo senso Foodracers mira a creare un’offerta di alta qualità per l’utente, che potrà ricevere a casa i piatti dei ristoranti più rinomati della sua città. E qui si innesta una ulteriore specificità del progetto: lo sviluppo “provinciale”.

Una App “di provincia”

I servizi di delivery on demand sono infatti ormai molto diffusi nelle grandi metropoli, ma nella maggior parte dei capoluoghi italiani mancano quasi totalmente. Foodracers ha scelto queste piazze come proprio mercato – partendo con Bologna, Ferrara, Mestre, Padova, Parma, Pavia, Reggio Emilia, Rovigo, Treviso, Trieste, Udine, Vicenza – e le risposte sono positive dato che nei primi 2 mesi sono arrivati 3mila ordini, sono stati affiliati 220 ristoranti e 300 richieste sono in attesa di esser vagliate. Per non parlare dei Racers: oggi sono 130, ma la lista d’attesa è di 450 persone pronte a “correre” una volta che i clienti abbiano scelto non il ristorante, ma il piatto (pure configurato con la scelta di particolari aggiunte o varianti).

Food delivery verso l’online

Il rapporto di convenzione in esclusiva instaurato coi ristoratori rappresenta un punto di forza di Foodracers rispetto ai competitor, e permette di non aumentare i prezzi al cliente, salvo un piccolo contributo di consegna che verrà trattenuto dal Racer.
«Il settore del food delivery è in continua crescita dato che il riscontro sul mercato è sempre più positivo – sottolineano gli sviluppatori di Foodracers -. Nell’ultimo periodo è stato uno dei settori preferiti dal Venture Capital, con investimenti oltre 1,5 miliardi di dollari tra 2014 e inizio 2015 (dati CB Insights). Attualmente è uno dei mercati tra i più affollati e competitivi, ma ancora prevalentemente offline. Dunque non è certo saturo per l’online, che vede una penetrazione vicina all’1%. E la transizione è inevitabile».

Un launch da professionisti

La piattaforma di Foodracers è nata nel maggio 2015 da un’idea di Andrea Carturan, che aveva già avviato un’altra startup di food delivery Te-letrasporto, Matteo Fabbrini e Francesco Poloniato, fondatori di Maikii azienda leader nel settore dell’elettronica di consumo, e Luca Ferrari, che si è occupato dello sviluppo della piattaforma.
Oggi Foodracers è disponibile gratuitamente su AppStore e PlayStore.

© Riproduzione riservata