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Non solo Chianti, gli altri toscani nel bicchiere

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Andar per vini

Non solo Chianti, gli altri toscani nel bicchiere

Si stanno concludendo le Anteprime di Toscana, le giornate di febbraio in cui ogni anno la Toscana del vino presenta l’ultima annata alla stampa e ai buyer. Il programma è ricco e variegato, per cui voglio concentrarmi su due momenti in particolare, la giornata dedicata ai Consorzi delle piccole DOC e quella del Chianti.

Le Anteprime dei Consorzi hanno riguardato: Morellino di Scansano, Montecucco, Vini Cortona, Vini di Carmignano, Valdarno di Sopra Doc, Bianco di Pitigliano e Sovana, Colline Lucchesi, Maremma Doc. Un breve accenno sui vini dei vari Consorzi.

Morellino di Scansano: vini rossi composti per almeno l’85 % da Sangiovese, nella parte costiera più a sud della regione, tra le valli del fiume Ombrone e del fiume Albegna: la Maremma Toscana. L’annata in Anteprima era il 2014, decisamente complicata. In degustazione anche vini del 2005, 2006, 2009 e dal 2010 al 2013. Meritano una citazione il Battiferro 2014 de Il Grillesino e il Morellino 2014 di Poggio al Lupo.

Montecucco: siamo ai confini nordorientali della provincia di Grosseto, tra le Docg del Brunello di Montalcino e del Morellino di Scansano, in un territorio vocato alla produzione di Sangiovese. Le aziende presentavano diverse annate, dal 2010 al 2014 a seconda dei casi. Tra i vini assaggiati mi sono piaciuti in particolare il Sangiovese Riserva Ad Agio 2011 di Basile e il Sangiovese 2012 di Peteglia.

Vini Cortona: vini di varie tipologie, prodotti utilizzando sia vitigni nazionali che internazionali. La zona di produzione delle uve è nella provincia di Arezzo, nel comune di Cortona. Presentati i vini delle annate dal 2010 al 2014. Da citare il Dardano di Stefania Mezzetti Cortona Sangiovese  DOC 2012 e il Cortona Syrah Borgo 2013 di Tenimenti Luigi D’Alessandro.

Vini di Carmignano: la zona di produzione è costituita dai terreni collinari dei comuni di Carmignano e Poggio a Caiano in provincia di Prato. Vini rossi per la DOCG, rossi, rosati e Vin Santo per la DOC. Sangiovese e Canaiolo i vitigni principali, ma di grande importanza anche il Cabernet, che sembra essere presente nel territorio da cinque secoli. Presentati vini delle annate 2006, 2008, 2010 e dal 2012 al 2015. Interessanti, tra gli altri, il Barco Reale di Carmignano 2014 di  Le Farnete e  il Carmignano  Riserva DOCG  Piaggia 2013.

Bianco di Pitigliano e Sovana: due denominazioni in provincia di Grosseto, quasi coincidenti per territorio, dedicate ai vini bianchi, la prima, e ai rossi e rosati la seconda. Nel bianco il vitigno principale è il Trebbiano toscano, nei rossi sia vitigni autoctoni che internazionali. Presentate le annate 2014 e 2015: una segnalazione per le aziende Villa Corano e Tenuta Roccaccia.

Colline lucchesi: è una delle aree in cui negli ultimi anni la produzione migliora costantemente. Diversi produttori si stanno orientando al biologico. I vini in degustazione andavano dal 2012 al 2015. Piacevole il Colline Lucchesi Bianco 2014 di Fabbrica di San Martino, così come il Rosso 2013 di Tenuta di Valgiano.

Maremma: l’area di produzione della DOC è la provincia di Grosseto. Si utilizzano sia vitigni autoctoni che internazionali, producendo praticamente tutte le tipologie di vino. Proposte le annate dal 2010 al 2015. Un plauso al rosso Rocca di Frassinello 2012 di Rocca di Frassinello e al  rosso Masca 2014 di Roccapesta.

Valdarno di Sopra: chiudo con il Valdarno perché il produttore che voglio raccontare appartiene proprio a questa recente DOC, Gianluca Baldi. Siamo tra la piana di Arezzo e i Colli Fiorentini. Il 2016 è molto importante per questo territorio, perché è uno dei quattro, insieme a Chianti, Pomino e Carmignano, citati dal Granduca di Toscana Cosimo III nel 1716 come  aree in cui era garantita la produzione di vini di qualità. Quest’anno ci saranno i festeggiamenti per i 300 anni dei due bandi del 1716 in cui di fatto Cosimo III ha anticipato la definizione di DOC e di disciplinare che la regolamenta. Voglio ricordare, tra i vini presenti, quelli di Petrolo, Tiberio, La Traiana e Salceta.

Azienda agricola Baldi Gianluca – Terranuova Bracciolini-Arezzo

Gianluca continua l’attività di nonno Serafino, prima mezzadro e poi proprietario di un’azienda agricola di 5 ettari, in cui, come si faceva una volta, si coltivava un po’ di tutto, per garantire l’autosussistenza della famiglia. Il papà, Francesco, purtroppo scomparso quando Gianluca aveva solo 13 anni, continuò con l’azienda agricola, ma solo come secondo lavoro, dato che era operaio in FIAT. Anche per Gianluca per parecchi anni l’agricoltura è stata una seconda attività, lavorava in un negozio d’abbigliamento, lavoro che aveva oltretutto orari che gli consentivano di trovare il tempo per condurre 2 ettari di vigna. Circa 15 anni fa Gianluca ha deciso di cambiare vita e di dedicarsi  a tempo pieno alla viticoltura: ora ha 8 ettari di vigneti, vende parte delle uve prodotte e parte le vinifica ottenendo 4 etichette diverse, per un totale di circa 7.000 bottiglie. Si tratta di un Merlot, di 2 Chianti, di cui uno riserva, e di un Sangiovese. A metà marzo uscirà un nuovo vino: un Sangiovese bianco. E’ aiutato dal cognato, Christian, ed anche la figlia Chiara, di soli  7 anni, per ora dimostra gran voglia di darsi da fare col papà in vigna ed in cantina !

Voglio parlare del suo Merlot, che mi ha letteralmente entusiasmato.

Settembre Valdarno di Sopra DOC Merlot Riserva 2011

Vendemmia manuale in cassetta con selezione delle uve a fine settembre, da cui il nome dell’etichetta. Vinificazione in acciaio, a cui seguono 24 mesi di affinamento in acciaio, 16 in legno piccolo ed infine almeno 8 in bottiglia.

Solo 600 le bottiglie prodotte, con un tenore alcolico del 13,5 %.

Nel bicchiere è di colore rosso rubino, molto fitto, quasi impenetrabile. Profumi intensi, da un grande frutto rosso a sottili note speziate e balsamiche. Sentori vegetali vanno a completarne il bouquet. In bocca è minerale, deciso, di corpo e struttura, morbido ma anche sobriamente muscoloso. Caldo e persistente, piace molto anche nel finale.

Prezzo in enoteca: 35-40  Euro

Chianti

L’appuntamento è stato nel giorno di San Valentino all’Ex-Manifattura Tabacchi: appuntamento misto perchè riservato fino alle 16.00 solo a stampa ed operatori, ed aperto  anche agli appassionati oltre tale ora. Un mio amico produttore scherza dicendo che è la giornata in cui il Chianti vuole far bere Firenze. 115 le aziende presenti alla quinta edizione dell’Anteprima Chianti lovers: 350 i giornalisti ed operatori che hanno partecipato, oltre al solito successo di pubblico: ben 3.000 le presenze raggiunte. Dò qualche numero sul Chianti: 15.000 ettari di vigneti, con una produzione di 800 mila ettolitri per 110 milioni di bottiglie.

Il Presidente del Consorzio del Chianti, Giovanni Busi, così dichiara “Il 2013 è stata un’annata difficile ma sappiamo che nonostante ciò le aziende sono riuscite ad avere degli ottimi prodotti mentre, per il 2015, abbiamo avuto uve sane e una stagione perfetta. Per noi, è il secondo anno di apertura al pubblico. Siamo consapevoli dell’importanza di poter approcciare da vicino la grande platea di appassionati di vino e questa è la formula giusta: da una parte chi è del mestiere, dall’altra il pubblico che vuole conoscere l’immenso territorio del Chianti”. Conclude Busi: “Il Consorzio vuole promuovere la cultura di questo vino e di questo territorio: il nostro evento esprime fortemente uno stile, lo stile #chianticool che racconta e propone un modo pop e giovane, un nuovo modo di intendere il vino sostenendone però i valori, la forte identità, la sua storia. Tutti dicono I love Chianti”.

Per quanto riguarda le mie degustazioni, anticipando che ho assaggiato solo una parte dei vini proposti, ho trovato un interessante livello medio: al di là di Fatttoria di Pazziano di cui poco sotto parlo diffusamente, mi piace segnalare i vini di Fattoria Bini, Fattoria Valacchi, Campo del Monte e Migliarina & Montozzi

Fattoria di Piazzano – Empoli (FI)

Mi ha raccontato la storia di quest’azienda Michela Saba, che la conduce insieme al marito Rolando ed alla cognata Ilaria. Tutto è nato nel 1948, quando Otello Bettarini, industriale pratese amante dell’astronomia, si trasferì a vivere nelle colline appena a sud di Empoli, decidendo di affiancare la viticoltura alle sue attività. Alcuni anni dopo fare vino sarebbe diventata l’attività principale della famiglia! Il nipote Riccardo viene contagiato nella passione dallo zio e dapprima lo affianca e poi gestisce ed ingrandisce in prima persona la Fattoria. A fine anni ’90 Riccardo passa la mano ai figli Rolando, che segue vigneti e cantina, e Ilaria, responsabile dei mercati esteri. Michela, come già detto moglie di Rolando, segue l’Italia. Molto importante il ruolo dell’enologo: in passato Attilio Pagli, ora Emiliano Falsini, nomi che sono una garanzia.

La fattoria ha un’estensione di 60 ettari, di cui 33 vitati. La produzione annua è di circa 90.000 bottiglie, a cui si aggiunge anche del vino sfuso, venduto sia a privati che a imbottigliatori.

Ho assaggiato tutte le loro tipologie di Chianti e ho deciso di spendere qualche parola per la Riserva 2009

Chianti DOCG Rio Camerata Riserva 2009 

E’ un blend di Sangiovese, 90 %, e Colorino, 10%. La produzione è di 8.000 bottiglie, con un tenore alcolico del 14,5 %. Vendemmia da metà settembre a metà ottobre. Vinificazione in legno: in botte grande il Sangiovese, in barrique di secondo e terzo passaggio il Colorino. Affinamento per oltre un anno e poi assemblaggio e imbottigliamento per un ulteriore affinamento.

Lo verso ed il colore è estremamente intenso, di un rosso rubino con già degli slanci verso il granato. Che dire dei profumi ? Note di petali di viola appassiti, frutti di bosco molto maturi, prugne quasi in confettura. Importanti le spezie, pepe nere, tamarindo ed anche chiodi di garofano e liquirizia. Al sorso è caldo, morbido, di grande corpo e personalità, con evidenti sapori fruttati. Molto persistente, mi piacerebbe riassaggiarlo tra 10 anni.

Prezzo in enoteca:  25-27 Euro

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