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Food delivery via app: dopo Milano Foodora approda a Torino

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Food delivery via app: dopo Milano Foodora approda a Torino

Sono già più di 100 i ristoranti torinesi che si sono affidati all’app Foodora per la consegna dei piatti a domicilio. E sono locali che, in precedenza, non fornivano questo servizio. Ristoranti vegani, specializzati nel sushi, noti per una cucina tipica e tradizionale o che forniscono hamurger ottenuti utilizzando solo carne di razza bovina piemontese. Come quelli di M**Bun, dove gli asterischi impediscono (ai forestieri, perché a Torino tutti conoscono la vicenda) di leggere Mac per evitare la concorrenza con il re del fast food anche se in piemontese significherebbe “solo buono”.

Consegna entro 30 minuti

C’è solo l’imbarazzo della scelta, con Foodora, ed un sovraprezzo di 2,90 euro per ogni ordinazione complessiva. Con un tempo di consegna che non supera i 30 minuti. In pratica i ristoranti convenzionati ricevono gli ordini via pc ed un fattorino provvede a ritirarli appena pronti per consegnarli direttamente al cliente. Portando, a casa, la qualità della cucina del ristorante preferito. Ma senza dimenticare che l’iniziativa ha ripercussioni positive anche in termini occupazionali. Sia perché garantisce più lavoro ai ristoranti sia per i fattorini che trasportano i piatti sia, infine, per i giovani che fanno parte dell’équipe di Foodora. Per ora si tratta di 25 ragazzi, tutti con meno di 28 anni.

Foodora in Italia dall’estate scorsa

D’altronde Foodora è una società giovanissima. Nata all’estero nel 2014 ed acquistata da Delivery Hero, è approdata in Italia nell’agosto dello scorso anno, collabora attualmente con oltre 275 ristoranti di Milano e più di 100 a Torino. Ma l’obiettivo è di aumentare ulteriormente gli accordi con altri ristoranti nelle due città e di espandere il servizio ad altre città in tutta Italia. D’altronde, secondo Foodora, il mercato del food delivery in Italia potrebbe valere 400 milioni di euro l’anno, che salgono a 500milioni considerando anche l’invio a casa di prodotti dal consumo non immediato. Per il momento, nonostante l’offerta sempre più ampia, la richiesta maggiore riguarda sempre la pizza, seguita da sushi e cucina cinese, ma stanno aumentando le richieste di piatti della cucina americana, a partire dagli hamburger per finire con i dolci come pancakes e muffin.

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