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We Care: questa volta sono gli chef a dirlo (cucina, etica e…

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We Care: questa volta sono gli chef a dirlo (cucina, etica e giovani le parole d'ordine)

La Chef’s Cup Südtirol cambia pelle. Dopo 10 edizioni il ritrovo degli chef sulle cime dell’Alta Badia, ideato da Norbert Niederkofler per far incontrare i cuochi e confrontarsi sui cambiamenti e sull’evoluzione dell’alta gastronomia, si rinnova diventando un progetto tutto nuovo: il progetto CARE’s dedicato ai giovani.

Dal 17 al 20 gennaio 2016, nelle cucine del St. Hubertus di San Cassiano si incontreranno per la prima volta in un meeting di tre giorni tanti chef, designer, musicisti, artisti pronti a confrontarsi tra loro e incontrare il pubblico con corsi di cucina e masterclass. “I proventi dell’evento finanzieranno borse di studio per chef, sommelier, personale di sala, pasticceri – spiega Niederkofler -. In modo che possano imparare dai migliori, non solo in Italia”.

Scambi di cultura gastronomica

‘Chefs take care’ è il concetto alla base di quello che vuole essere uno scambio culturale tra tutte le cucine del mondo per le giovani leve. Il programma prevede per il primo giorno al mattino una tavola rotonda tra cuochi e al pomeriggio un congresso dedicato allo scambio culturale con la cucina asiatica e quella italiana (ospiti saranno sia chef italiani che vivono a Hong Kong e Tokyo, sia chef asiatici che vivono e lavorano in Italia, sia chef russi e giapponesi), il secondo giorno al mattino si svolgerà una tavola rotonda tra giornalisti e al pomeriggio un congresso sull’educazione dei giovani attraverso la cucina e per la cucina, che vedrà ospiti Niko Romito e Michel Bras con le loro scuole. Il terzo e ultimo giorno è riservato ai temi della regionalità e ai prodotti del territorio (a confronto ancora Michel Bras dalla Francia, precursore di questa filosofia, Rodolfo Guzmàn dal Cile, Sasu Laukkonen dalla Finlandia, il Centro di Sperimentazione Agraria e Forestale della Provincia di Bolzano). Due appuntamenti giornalieri con corsi di cucina aperti agli appassionati intratterranno ulteriormente il pubblico.

Valorizzare i giovani

Tra gli altri ospiti vi saranno Paolo Griffa, vincitore del premio San Pellegrino Young Chef in Italia, e Mark Moriarty, vincitore mondiale, per parlare delle prospettive per i giovani oggi.

Giancarlo Morelli – Foto Rotasperti

“Inoltre, per valorizzare i giovani talenti che lavorano in cucina famose, ma sconosciuti al grande pubblico – prosegue Giancarlo Morelli, co-ideatore dell’iniziativa – abbiamo chiesto a sei amici cuochi di portare a questa manifestazione un ragazzo sotto i 25 anni che si interessi di cucina e uno che si interessi di vino. Scelti tra i più promettenti del loro ristorante”. I ragazzi selezionati saranno segnalati a Italia Squisita, il network dell’eccellenza a tavola, che con voto del pubblico eleggerà il migliore e lo porterà alla manifestazione in Val Badia, dove riceverà una borsa di studio per proseguire l’apprendimento nelle migliori cucine mondiali. “Il premio prevede il pagamento del viaggio, del soggiorno e una somma a disposizione per le spese personali – prosegue Morelli – non vogliamo, infatti, che questo ragazzo per problemi economici si trovi in balia del ristoratore, come spesso accade”.

Tutto nuovo e diverso, quindi, per l’edizione 2016 dell’ormai tradizionale appuntamento in Alta Badia. Perché cambiare una formula di successo? “Perché vogliamo guardare al futuro – risponde Niederkofler -. La Chef’s Cup Südtirol era un’idea innovativa quando l’abbiamo lanciata, ora ci si deve rinnovare e affrontare strade e problemi nuovi, che sono legati al futuro dei giovani”.

Gli appuntamenti con il gusto in Alta Badia, comunque, si apriranno già domenica 13 dicembre con il Gourmet Skisafari sulle nevi: 14 chef stellati abbinati ognuno ad un rifugio sulle piste, per il quale creeranno una ricetta che verrà proposta agli sciatori durante tutta la stagione invernale. Quest’anno la particolarità sta nella scelta degli chef, tutti provengono esclusivamente dal Sud Italia o dal Sud Tirolo/Alto Adige, due terre apparentemente agli antipodi, ma unite dall’amore per le proprie tradizioni e per la cucina di qualità.

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