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Il pop-up londinese delle cucine del mondo

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Il pop-up londinese delle cucine del mondo

Tutto il mondo in un container: è Pop Brixton, un progetto innovativo che ha radunato una moltitudine di nuovi spazi gastronomici nell’omonimo quartiere londinese. Il Comune ha concesso per tre anni un grande spazio che era un parcheggio dismesso nel centro di Brixton, dietro la stazione della metropolitana.
Per tenere bassi i costi sono stati riciclati vecchi container, foderati per renderli abitabili, che sono stati trasformati in mini-ristoranti pop-up. Gli affitti sono controllati, e costano una frazione dei normali affitti in zona, e tutti gli spazi sono stati assegnati a gente residente nel quartiere per incentivare l’imprenditorialità locale. Intorno c’è Impact Hub, una serie di uffici multipiano con pareti di truciolato e lamiera a basso costo per far decollare business locali. Ma la vera attrattiva del posto è l’offerta di cibo.

Un arcobaleno di cibi del mondo

A Pop Brixton, aperto tutti i giorni dalle 9 della mattina alle 11 di sera, si possono mangiare piatti di tutto il mondo, preparati in diretta su ordinazione di fronte al cliente affamato. L’offerta infatti riflette il quartiere, uno dei più cosmopoliti e ‘arcobaleno’ della capitale britannica.
Il Donostia Social Club propone pintxos, la versione basca dei tradizionali tapas spagnoli, mentre World of Wurst vende una vasta gamma di salcicce e wurstel di tutti i tipi e da tutto il mondo. Baba Gupta propone hamburger rivisti e corretti, arricchiti di spezie indiane, e Hook Brixton ha reinventato il tradizionale fish and chips britannico usando la pastella del tempura giapponese, servendolo con birre rigorosamente artigianali.
Miss P’s Barbecue offre carni alla griglia affumicate alla moda di Atlanta, Usa, mentre Mama’s Jerk propone il celebre pollo con salsa piccante giamaicano. L’Africa è presente con Zoe’s Ghana Kitchen e il Messico con Maria Sabina, che propone ‘i tacos più autentici di Londra.’ Il pop-up francese L’Amuse-Bouche vende crêpe e galette autentiche e i salutisti possono optare per Homegrown, che offre solo insalate fresche di stagione e succhi di frutta e di verdura fatti sul momento.
La rassegna di cibo asiatico è altrettanto vasta: da Viet box, piatti veloci vietnamiti, a Koi Ramen Bar, una rassegna di minestre calde con noodles di tipi diversi. Kyonocha propone sushi giapponese servito con tè al gelsomino, mentre da Kricket si possono assaggiare i tapas all’indiana. C’è perfino Yumitub, la prima gelateria istantanea thailandese di Londra, dove il gelato è preparato dal vivo su ordinazione su uno speciale piatto refrigerato a -30 gradi.

Anche la pizza napoletana

Non manca l’autentica pizza napoletana, cotta in un forno a legna all’interno del container, grazie a due giovani amici, Ed e Henry, che nonostante i nomi sono rispettivamente di Jerez e di Amalfi. ‘Made of dough’ propone buonissime pizze fatte con farina e mozzarella importate dalla Campania ma arricchite di prosciutto e chorizo iberico.
«Hanno sfruttato in modo creativo e ottimale lo spazio che è stato loro assegnato – afferma George Hornby, residente e tra i primi sostenitori di Pop Brixton -. E’ un posto davvero accogliente e aperto a tutti, e il modello potrebbe essere facilmente replicato in altre città europee, da Parigi a Roma, per dare spazio e un’opportunità ai giovani».
Il successo di Pop Brixton è stato immediato e il luogo è già in fase di ampliamento. Intanto Pop Community, il team che lo ha creato, ha già avuto l’incarico di creare un progetto analogo a Peckham, altro quartiere del Sud di Londra, in un grande parcheggio multipiano inutilizzato.

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