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Gdo divisa sul foie gras: Coop la prima a bandirlo

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Gdo divisa sul foie gras: Coop la prima a bandirlo

Il 25 novembre è stata la giornata mondiale contro il Foie Gras, la specialità gastronomica francese già oggetto di divieti da parte della Unione europea per l’accertata crudeltà subita da oche e anatre durante la produzione.

Se in Francia, principale produttore mondiale con i suoi 44 milioni di animali uccisi ogni anno e il suo 72,3% di quota di mercato, questa ricorrenza è passata sotto silenzio a causa dei recenti attentati terroristici, in Italia, dove è illegale la produzione ma non l’importazione (nel 2014 ne sono state commercializzate 33 tonnellate), l’associazione no profit Essere Animali ha lanciato una campagna volta a riportare l’argomento agli onori della cronaca, mostrando quanto accade negli allevamenti e chiedendo al consumatore una presa di posizione decisa: un video investigativo mostra ciò che l’industria alimentare cerca di nascondere, come la vita in cattività, l’alimentazione forzata, l’uccisione e il procedimento di estrazione del fegato malato (il Foie Gras infatti non è altro che la conseguenza patologica causata dalla grande quantità di pastone infilato con la violenza nello stomaco). Una raccolta firme, poi, chiede di unirsi al già nutrito coro di voci che prega le grandi catene di distribuzione di non mettere più in vendita il risultato di tale brutale procedura.

All’appello dell’associazione animalista, che in un mese e mezzo ha raccolto 61.000 adesioni di comuni cittadini, ha risposto immediatamente la catena Pam Panorama: la direttrice marketing Michela Airoldi si dice orgogliosa della scelta di non fare arrivare sugli scaffali dei propri 153 punti vendita il prodotto, proprio dopo aver preso visione della clip.

Continua invece la pressione sull’opinione pubblica attraverso presidi e flash mob e sulla distribuzione con richieste attraverso social network ed email. Il messaggio è ormai arrivato a catene quali Bennet, Carrefour, Auchan, Eataly, Conad ed Esselunga.

Quest’ultima nel replicare alle nostre domande sulla politica aziendale in proposito si cela dietro a uno stringato “La ringraziamo, ma per policy aziendale non possiamo dare seguito alla vostra richiesta”.

Il direttore marketing di Conad Giuseppe Zuliani spiega invece che il consorzio “non ha mai avuto, e non avrà nemmeno in futuro, il Foie Gras all’interno dell’assortimento a marchio Conad nei 3.000 negozi della sua rete”, ma, per contratto societario, deve lasciare ai singoli titolari degli esercizi commerciali la possibilità di mettere in vendita quello di altre aziende.

Coop ha proibito la vendita già dall’ottobre 2012.  La direttrice generale Maura Latiniammette che “la vendita di Foie Gras nel nostro Paese rappresenta una fetta di mercato davvero marginale e commercialmente non cambia i conti economici di nessuna impresa distributiva. La volontà di escluderlo dalla vendita, invece, porta una ricaduta in immagine presso il pubblico attento al benessere animale, pubblico in costante aumento: togliere il Foie Gras, insieme ad altre più importanti e necessarie azioni che fanno intendere un modo di avere rispetto verso le altre specie viventi, dà valore ad un’insegna”.

Per Coop il passo è stato naturale proseguimento di un percorso che aveva già portato a escludere altri prodotti, come quali, ad esempio, le pellicce naturali o le uova di galline in gabbia. “Da noi – conclude Latini – c’erano già i presupposti per fare questa scelta. Se si potesse tornare indietro non solo la rifarei, ma la rifarei un anno prima! L’Italia è pronta al cambiamento: va detto che in ogni periodo natalizio arriva qualche sparuta email di consumatori che chiedono il Foie Gras, ma sono proprio una piccola minoranza, molti di più sono stati i clienti che hanno apprezzato la decisione”.

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