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Il Parma sbarca in Cina e trova tutela

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Puntatore di prosciutto

Il Parma sbarca in Cina e trova tutela

C’era una volta Parma sul Tibet, nella provincia di Gansu, a sud ovest di Pechino. E c’è ancora, ma non è la città clone del capoluogo emiliano come qualcuno aveva temuto. Si diceva fosse stata fondata per consentire agli allevatori suinicoli del luogo di produrre prosciutti “Made in Parma” con tanto di denominazione di origine protetta e di corona ducale. L’apoteosi della contraffazione alimentare.

Di vero c’è solo che il Prosciutto di Parma in Cina fa furore: anche se ancora non è possibile parlare di grandi volumi (solo 8.000 unità esportate nel nel 2014), il mercato è in crescita. Grazie anche alla campagna di Tastes of Europe, promossa dall’Unione europea, in cui il pregiato salume ha rappresentato con orgoglio l’intera categoria merceologica, a denominazione protetta. Un’occasione per creare consapevolezza tra i consumatori e i media cinesi sulle caratteristiche e i vantaggi delle indicazioni geografiche, garanzia di autenticità, qualità e sicurezza, ma anche tradizione e patrimonio culturale. E per scongiurare falsi e imitazioni.

Il registro cinese delle indicazioni geografiche

Qualche anno fa il Prosciutto di Parma, insieme al Grana Padano (unici fra i prodotti italiani Dop), è stato ufficialmente iscritto nel registro cinese delle Indicazioni geografiche, il cosiddetto “progetto 10+10″. Un riconoscimento e una tutela importantissimi per il prodotto made in Italy in uno dei più grandi mercati del mondo. «Quella cinese è una piazza ancora tutta da esplorare per una pluralità di cause diverse, culturali ed economiche – spiega il direttore del Consorzio Prosciutto di Parma Stefano Fanti – che non ci permettono al momento di svilupparci localmente come vorremmo. Facciamo i conti anche con un complicato e incerto iter burocratico di ingresso delle merci, molto rischioso per i nostri produttori. Nel frattempo cerchiamo di cogliere tutte quelle opportunità che ci permettono di far conoscere gli aspetti più rappresentativi del nostro prodotto».

Il sito del Consorzio tradotto in ideogrammi

Per guadagnare tempo, i contenuti del sito del Consorzio sono già stati adattati al mercato cinese, considerando le enormi differenze gastronomiche e culturali. Particolarmente delicata la presentazione del prodotto e la selezione delle ricette per un pubblico con gusti e materie prime tanto diverse da quelle italiane. La comunicazione digitale, supportata da Canenero Advertising, ha immesso il Prosciutto di Parma su social network cinesi, come YouKu, e con l’attività di indicizzazione per il più importante motore di ricerca Baidu, ha collocato il sito nelle prime posizioni. Così si apre un mondo.

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