Il tofu al sesamo non si fa con il latte di soia ed è un ingrediente fondamentale della cucina buddista Shojin-ryori. La ditta Kadohama’s Gomatohu fornisce il “goma-tofu” al Koyasan, il grande complesso buddista della setta Shingon sulle montagne della provincia di Wakayama, che ospita 700 monaci e ha anche 52 alloggi per i visitatori. Un cibo amato dal fondatore della setta Kobo Daishi, al quale – in quanto considerato sempre vivente – due volte al giorno ancora oggi i monaci portano colazione e pranzo. Il goma-tofu li’ è realizzato con il sesamo macinato, che si indurisce aggiungendo polvere di Yoshino Kudzu. Poiché il sesamo ha tre strati di cui il più esterno contiene grassi, la preparazione deve anzitutto rimuovere la “pelle” esterna e macinare senza rosolare al fuoco, anche al fine di consentire poi il pieno assorbimento dei nutrienti del sesamo. Così si realizza un prodotto di colore completamente bianco, il che ha anche implicazioni filosofico-religiose (protegge contro la malasorte e favorisce la concentrazione eliminando una possibile causa di distrazione). L’acqua è quella della montagna del Koyasan e sgorga a oltre mille metri di altezza. Niente additivi o coloranti. Si mangia come si mangiava molti secoli fa.
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