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Arriva il tappo anti-contraffazione: sicuro come un bancomat

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Arriva il tappo anti-contraffazione: sicuro come un bancomat

Sembra uscita da un film di James Bond, invece è reale e pure in vendita. In Cina, ovviamente. È la bottiglia ‘connessa’ di cognac Rémy Martin per sbaragliare la contraffazione. Nella casa francese devono averne davvero abbastanza di imitazioni e rabbocchi, se si sono inventati di dotare le bottiglie di tecnologia Nfc (Near Field Communication) di alta sicurezza, per garantire ai consumatori l’autenticità dei suoi contenuti attraverso un metodo di rilevamento di apertura.

Venduto solo in estremo Oriente, il fine champagne cognac ‘Rémy Martin Club connected bottle’ sarà disponibile dall’autunno «nei locali notturni delle tre principali città della Cina», annuncia Florence Puech, direttrice della comunicazione della casa fondata nel 1724 .

Una app garantisce l’autenticità

Dopo aver scaricato sul telefono cellulare un’applicazione dedicata, sviluppata in partnership con la società Selinko specializzata nella lotta contro la contraffazione, basterà al consumatore avvicinare il telefono al collo della bottiglia. L’applicazione Centauro Connect mostrerà immediatamente se la bottiglia è autentica e sigillata, o se è stata richiusa. Una volta aperta la bottiglia, infatti, la Nfc integrata emette un segnale diverso, indicando il cambiamento da ‘sigillata’ ad ‘aperta’.

Lo stesso livello di sicurezza dei bancomat

La tecnologia è certificata Anssi – Eal4+ e fornisce lo stesso livello di sicurezza dei passaporti elettronici o dei bancomat. L’acquirente potrà così avere la certezza che la bottiglia non era già aperta e può anche accedere alle informazioni dettagliate sui suoi contenuti.

Sicurezza e marketing in un’app. Questa soluzione di certificazione ha anche una componente di marketing, poiché il consumatore può partecipare a un programma fedeltà. La decisione di lancio in anteprima in Cina «non è una coincidenza, in un Paese dove la contraffazione è reale e non trascurabile», ammette Puech, ma sottolineando che «il nostro motore iniziale è l’innovazione in una nazione iper-connessa». Cina e Stati Uniti, infatti, sono i due principali mercati per il cognac Remy Martin.

La bottiglia ‘connessa’ non è una novità: in primavera ci aveva già pensato Mumm per il suo champagne, ma la trovata era legata ad un evento privato e circoscritto – la festa sul proprio yacht per il Grand Prix di Monte Carlo – e aveva solo finalità ‘ludiche’, ovvero il dispositivo di apertura del sughero segnalava quando dare il via a musiche e festeggiamenti.

Per Rémy Martin, invece, si tratta dell’avvio di una produzione il larga scala e con finalità antisofisticazione che potrebbero avere riverberi interessanti anche per altre tipologie di alimenti. Prezzo permettendo.

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