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Wedding planner: tutte le tappe dallo stage all'esame di certificazione

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Wedding planner: tutte le tappe dallo stage all'esame di certificazione

Organizzare il ricevimento in modo originale e impeccabile, provvedere ai fiori, al cibo, al fotografo, alle bomboniere, all’autista, all’acconciatura della sposa, risolvere gli imprevisti… in pratica preparare un matrimonio dalla A alla Z richiede un’infinità di competenze, buon gusto e una spiccata capacità organizzativa. Oltre a tanta pazienza, avendo a che fare con clienti generalmente sotto stress e in panico da ‘giorno più importante della vita’. Vi sentite portati per tutto questo? Allora potete diventare wedding planner, un mestiere di moda da qualche anno, ma che non s’improvvisa: non basta aver organizzato il proprio matrimonio per poter dispensare consigli e supporto a pagamento.

Quanti sono e quanto guadagnano i wedding planner in Italia

Cominciamo dai numeri. Si stima che in Italia vi siano oltre 2mila wedding planner attivi, ma fonti di settore avvertono che spesso si tratta niente di più che di fotografi o fioristi che ‘completano il pacchetto’ offrendo anche consulenza e organizzazione in altri campi, come le bomboniere o il ricevimento, mentre i professionisti che svolgono questo mestiere a tempo pieno e al 100% non siano più di 200. Inoltre, non è vero che si tratti di un lavoro a prevalenza femminile: tra i consulenti più celebri che hanno organizzato nozze vip si contano diversi uomini. In Italia, comunque, questa figura è ancora molto sottovalutata e poco impiegata. Si preferisce il fai-da-te o l’aiuto di persone poco qualificate, ma gratuite, credendo di risparmiare tempo e denaro. E veniamo quindi proprio ai guadagni. “Trattandosi di una prestazione professionale – ammonisce Stefania Arrigoni, presidente dell’Associazione Wedding Planners (Awp), con sede a Milano – è giusto richiedere un compenso agli sposi per il proprio lavoro. Ma spesso i metodi di guadagno variano, da quelli che preferiscono ricavare il proprio profitto solo dalle provvigioni dei fornitori a quelli che optano per un regime misto tra compenso e provvigioni”. Anche le cifre cambiano in relazione al budget del matrimonio e all’impegno richiesto, da 500 a 10mila euro per le nozze più sfarzose, con una media di 2.500 euro. “Il problema – prosegue – è far capire agli sposi che la retribuzione dovuta all’organizzatrice è compensata da professionalità, servizio impeccabile, tempo e risparmio sulle varie forniture perché le wedding planner, in virtù dei loro rapporti professionali, riescono a spuntare prezzi più convenienti”.

Vediamo insieme quindi quali passi compiere per trasformare la vostra inclinazione in una passione.

Rivolgetevi alle persone giuste per imparare

In rete si trovano numerosi corsi per diventare wedding planner, ma atmtenzione all’offerta. “Diffidate dei corsi monodocenti – avverte Arrigoni – e verificate da quanto tempo esiste l’ente e che professionalità mette a disposizione. E’ importante poter seguire il percorso di diversi docenti con diversificate esperienze e specializzazioni. Altro punto fondamentale è anche l’aiuto che ti può fornire la struttura in fase di start up, con affiancamento e contatti, se non addirittura con veri e propri stage remunerati”. Fondamentale per la riuscita in questo campo, infatti, è la pratica e la rete di professionisti su cui poter contare.

Un mestiere, invece, troppo spesso improvvisato, che però da qualche anno ha iniziato l’iter per diventare una vera professione, proprio grazie al lavoro dell’associazione. Awp è stata la prima a proporre la categoria per la richiesta di normazione secondo le nuove disposizioni governative L.4/2013 in materia di professioni non organizzate. E che ha portato alla certificazione Fac (Federazione delle Associazioni per la Certificazione, ente accreditato Accredia) dando quindi possibilità, ai propri associati e a tutti i professionisti corrispondenti ai requisiti, di ammissione nel Registro dei Professionisti Certificati secondo le direttive europee.

Il 15 marzo scorso, inoltre, a Milano, presso la sede nazionale Uni (ente nazionale italiano di  Unificazione riconosciuto a livello nazionale ed europeo), si è anche riunito il primo Tavolo tecnico pre-normativa per la categoria del professionista wedding planner. Vi hanno partecipato associazioni e network del settore per portare un allineamento tra requisiti e competenze dei vari professionisti.

Teoria, pratica e aggiornamento per formarsi a 360°

Le due principali associazioni operanti in Italia, Associazione wedding planners e Associazione europea wedding panners professionisti (Asso.euro.we.p.p., aderente a Confcommercio di Roma e Federservizi), propongono percorsi formativi specifici e mirati, dedicati a chi vuole inserirsi nel settore dell’organizzazione eventi, matrimoni e cerimonie. Si distinguono in corsi ‘base’ sulle nozioni fondamentali per avviarsi alla professione, ‘intensivi’ o ‘avanzati’ per qualificarsi wedding designer o event manager, inoltre in moduli di specializzazione e workshop per tenersi aggiornati. Pratica, stage e tirocini concludono il percorso formativo.

A conclusione di questo percorso si hanno il monte ore formativo e i contenuti necessari quali requisiti minimi per accedere all’esame di Certificazione di Qualità.

L’esame per la certificazione 

Da dicembre 2012, in collaborazione con Fac Certifica, le associazioni hanno costituito un tavolo tecnico con altri operatori del settore wedding per attivare la procedura d’esame per accedere alla certificazione. “Questo è un primo importante traguardo verso la regolamentazione della professione – commenta Arrogoni –. Oggi, grazie al serio impegno e agli obiettivi raggiunti dalla nostra associazione, ogni wedding planner può candidarsi all’esame e ottenere questa certificazione che ha come secondo traguardo il riconoscimento Accredia, ente statale di accreditamento, e la richiesta di conformità alla normativa Uni predisposta per la categoria professionale”.

Per accedere all’esame (on line o in presenza di commissione) si devono avere i seguenti requisiti:

•Diploma di scuola secondaria superiore o laurea;

•Certificazione di avvenuto percorso formativo specifico da 80 a 24 ore secondo l’esperienza lavorativa. Contenuti fondamentali del percorso formativo specifico: contrattualistica e burocrazia sociale; pianificazione e gestione di ogni aspetto dell’evento; galateo del matrimonio;

•Esperienza di lavoro specifica. A) almeno 1 anno se la formazione è pari a 80 ore, oppure B) almeno 2 anni se la formazione è pari a 60 ore, oppure C) almeno 5 anni se la formazione è pari a 24 ore. Oltre i dieci anni di attività è possibile richiedere la Certificazione con profilo Senior

•Presentazione di 3 progetti svolti durante il periodo di attività, comprovati da documenti d’incarico ufficiali.

La certificazione offre ai clienti maggiore garanzia di professionalità.

iWeddingplanner, la app che aiuta a pianificare

E per chi necessita di un aiutino per ricordare tutto quello che si deve organizzare, la tecnologia viene in soccorso. Se avete uno smartphone esiste la app iWeddingPlanner, ricca di consigli e dritte per il matrimonio, oltre che di scadenziario, agenda e persino regole di bon ton per non farvi mai prendere alla sprovvista. L’utilizzo consente la perfetta condivisione dei dati inseriti eventualmente con i vostri collaboratori. Tra le sezioni più utili quella delle note spese in cui potrete pianificare in modo preciso le vostre spese, il budget da rispettare e i costi a cui andrete incontro. La “lista degli ospiti” consente l’inserimento dei nominativi e di altre informazioni ad essi correlati come l’indirizzo fisico e quello di posta elettronica. Gestione Tavoli gestisce e associa tavoli e commensali. Lista di Nozze compila la lista e se volete aggiungere, togliere o modificare prende nota e sincronizza in tempo reale. E infine “documenti” per avere un’idea precisa della noiosissima parte burocratica che precede le nozze: carte, certificati, permessi e molto altro ancora.

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