Chissà se piacerà a George Lucas il Marzemino di Theresa Eccher che degusterà il prossimo 22 agosto alla cena benefica organizzata dalla sua città. Magari il vino nostrano potrebbe primeggiare addirittura sul suo Skywalker, un merlot da 45 dollari a bottiglia, che produce nel proprio ranch di San Anselmo, in California.
Il parco di Indiana Jones
Un primato, comunque, l’azienda agricola trentina l’ha già raggiunto: il suo Marzemino è il primo vino italiano selezionato per partecipare alla celebre cena Dinner under the Stars che ogni anno si svolge presso l’Imagination Park di San Anselmo, donato da Lucas alla cittadina. Un evento organizzato dalla locale Chamber of Commerce per raccogliere fondi destinati al mantenimento del parco – dove campeggiano le enormi statue di due tra i più famosi personaggi creati dal genio George, il maestro Yoda e Indiana Jones – e che lo stesso Lucas non manca mai di presiedere. Oltre a Lucas, alla cena parteciperanno circa 350 persone, a ogni edizione vengono scelti i fornitori di cibi, vini e leccornie. Quest’anno, sabato 22 agosto, si mangerà (tra l’altro) un risotto al Marzemino cucinato dallo chef Duilio Valenti, nipote proprio di quel Jean Valenti tra i fondatori dell’Associazione Italiana Sommelier, e proprietario del Valenti&Co, sempre affollatissimo ristorante locale. Come vino rosso si berrà il Diséra, Marzemino superiore trentino di Isera doc, del 2011 prodotto appunto dalla Theresa Eccher.
«Abbiamo fatto assaggiare i nostri vini a un po’ di buyer, qualche titolare di enoteche e ristoranti – racconta Andrea Panozzo, fondatore dell’azienda assieme alla moglie Daniela Conta –, riscuotendo un successo lusinghiero. Tanto che abbiamo anche trovato l’importatore, Wine West Llc, di cui uno dei soci è un giovane piemontese, Andrea Cherio, che fino a pochi anni fa operava nella finanziaria di famiglia. Poi ha deciso di dedicarsi al vino, è andato in California e oggi scova piccole aziende vitivinicole di grande qualità per piazzarle sul mercato californiano».
Dal Trentino alle pendici dell’Etna
Theresa Eccher è un’azienda giovane, nata dalla passione per la vigna di un giornalista e di sua moglie, nipote di Theresa, per la tradizione vitivinicola di famiglia. Un percorso, il loro, fatto di impeto e di cuore: prima hanno fatto il vino, nel 2011, poi l’azienda, nel 2012, dove si sono dati la missione di recuperare vitigni fortemente radicati nel loro territorio e talvolta dimenticati. A pochi anni di distanza, il brand ha conquistato i mercati mondiali: dal Canada alla California, da Londra a Vienna fino a Bratislava, l’80% della produzione va oltre confine, 23mila le bottiglie prodotte lo scorso anno (ma con una capacità di 150mila) e quattro i vini in assortimento, tutti di nicchia e frutto di tre diverse zone d’Italia. Il primo è stato Altero, un Etna rosso doc, ricavato dalle pendici del vulcano, tra Solicchiata e Passopisciaro, poi è venuto Diséra, Marzemino della Val Lagarina, sui declivi dolci della Destra Adige di fronte a Rovereto, in Trentino. Il prosecco Alfredo, un Treviso doc, e infine l’Etna bianco realizzato lo scorso anno. «Così, siamo partiti dalla Sicilia – ricorda Andrea –, in un impeto di amore per una terra straordinaria: ricca, colta, dolce e forte, spesso selvaggia. Proprio com’è il nostro Etna rosso doc. Siamo quindi arrivati in Trentino, a rendere onore ai luoghi di Theresa Eccher grazie a un Marzemino superiore doc prodotto a Isera, nel cuore della Val Lagarina. E infine (ma solo per ora) nel trevigiano, per riscoprire un uvaggio oggi fortissimo in tutto il mondo: un prosecco brut vero e sincero».
La cantina è giovane, ma ha già ottenuto ottime recensioni. Aspettiamo ora anche il giudizio di George Lucas.
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