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Jamie Oliver "sposa" il caffè Kimbo

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Jamie Oliver "sposa" il caffè Kimbo

Di Jamie Oliver si conosce quasi tutto: il grande talento, la rapidissima carriera, la grande popolarità, la personalità vulcanica. E’ noto anche il suo amore per la cucina italiana che ha portato lo chef inglese ad aprire con grande successo una catena di ristoranti chiamati Jamie’s Italian in collaborazione con Gennaro Contaldo. Il primo ha aperto nel 2008, e oggi sono 36 in Gran Bretagna e 15 nel mondo, da Dublino a Sydney.
Meno conosciuta invece é la grande passione di Oliver per il caffè napoletano, che considera il migliore in assoluto. Con il perfezionismo che lo caratterizza, lo chef inglese ha passato sei mesi a Napoli e in Campania a cercare il caffè perfetto e alla fine lo ha trovato.
Jamie ha scelto Kimbo, società fondata oltre cinquant’anni fa nel centro di Napoli dai tre fratelli Rubino e che da allora rappresenta l’autentica tradizione dell’espresso partenopeo. Nella scorsa settimana é stata così siglata una partnership esclusiva tra Jamie’s Italian e Kimbo. «E’ stata proprio una cosa voluta da Jamie Oliver, é stato lui a cercarci – spiega Paola Rubino, presidente di Kimbo – avrebbe potuto scegliere qualunque colosso come partner, quindi il fatto che abbia scelto noi, una ditta relativamente piccola, ci rende estremamente orgogliosi». Kimbo ha 170 dipendenti e 170 milioni di euro di fatturato.

Addestrati 600 baristi

Oliver, come sua abitudine, ha preso le cose molto sul serio. Ha fatto cambiare tutte le macchine del caffè nei suoi ristoranti e ha chiesto a Kimbo di addestrare 600 baristi che lavorano per lui perché imparassero a fare il vero caffè napoletano. Oltre a espresso, cappuccino e macchiato, i ristoranti offrono ora il caffè corretto, anche con amaretto e panna, il caffè marocchino, con cioccolata, e il caffè freddo shakerato.

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