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Il Gambero Rosso racconta la nuova Milano a tavola

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Il Gambero Rosso racconta la nuova Milano a tavola

In una Milano che negli ultimi mesi – e non è finita – si è guadagnata un posto al sole tra le “città di moda”, sino a diventare la “destinazione 2015” per il New York Times, non è facile orientarsi nello sviluppo pazzesco di locali e localini. Ci ha provato, con validi risultati, l’edizione 2016 della Guida Gambero Rosso Milano che ha segnalato e recensito circa 1400 indirizzi sotto la Madonnina e nelle vicinanze, con ben 130 novità. Indirizzi per dormire (anche qui siamo in pieno boom di alberghi) o per comprare, degustare, assaggiare prodotti e vini di qualità. In questo senso, la guida curata da Giancarlo Perrotta premia da sempre le migliori botteghe: Bere buona birra (birroteche), Masseroni (carni e salumi), Cotti (enoteche), La Baita del Formaggio Rusconi (formaggi), Peck (gastronomia), LatteNeve (gelaterie), Longoni (pausa gourmet), Martesana (pasticcerie) e Spadai (pescherie)
Ovvia l’attesa per i punteggi dei ristoranti. In città, Berton ha conquistato le Tre Forchette: mica male in un anno e mezzo di lavoro. Sopra il suo 90 ci sono ora solo quattro mete dei gourmet nelle province lombarde: Da Vittorio, Ilario Vinciguerra Restaurant, Devero Ristorante (tutti a 91) e l’intramontabile Dal Pescatore a 92. Altra notizia importante: Wicky’s Wicuisine Seafood è riuscito ad affiancarsi ad Iyo, in vetta alla classifica speciale dei locali etnici. Nessuna novità fra le osterie Tre Gamberi: alle due milanesi (Osteria del Treno e Un Posto a Milano) si contrappongono le solite quattro “esterne” (Osteria della Villetta, Caffè La Crepa, Locanda delle Grazie e La Madia). Detto che le Tre Bottiglie sono appannaggio di una sicurezza bergamasca quale Donizetti, ecco i premi speciali. Migliori interpreti della tradizione lombarda: Osteria Grand Hotel, Trattoria del Nuovo Macello, Ratanà, The Stage, Testina, Antica Trattoria del Gallo. Miglior qualità/prezzo: Antica Trattoria del Gallo, D’O, Cristian Magri, Due Spade, Esco.

Ancora più significativi i riconoscimenti al miglior servizio di sala e al miglior servizio di sala in albergo, assegnati rispettivamente ai team di Ceresio 7 e Vun del Park Hyatt Milano. La regia dello storico trio Grassi-Civitelli-Pardini nel primo caso e di Nicola Ultimo nel secondo, hanno fatto la differenza. Il bistrot dell’anno è stato il Rebelot che Maida Mercuri, signora dei Navigli, ha prima affidato al brasiliano Mauricio Zillo e successivamente a Matteo Monti, sempre senza perdere la bussola del buon gusto e dell’originalità dei piatti. Nessun dubbio sulla novità dell’anno: Essenza di Eugenio Boer, chef-patron di talento, capace di interpretare bene il gusto cittadino senza rinunciare minimanente alla sua filosofia “essenziale”.

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