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Cook the Mountain per tre giorni a Milano

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Locandina

Cook the Mountain per tre giorni a Milano

Una tre giorni ad alto tasso di cucina gourmet (sostenibile). Il 25, 26 e 27 giugno il Pomiroeu di Seregno, capitanato dall’inesauribile Giancarlo Morelli, accoglierà Norbert Niederkofler e la sua cucina di montagna. Lo chef bistellato del ristorante St. Hubertus di San Cassiano interpreterà a due passi dalla metropoli meneghina il suo progetto di cucina rigorosamente territoriale e stagionale. Cook the Mountain: nata da un’idea sua e di Paolo Ferretti, con l’obiettivo di “esplorare il futuro della cucina di montagna”.

Sostenibilità a 360 gradi

Il progetto ha avuto origine diversi anni fa da una serie di riflessioni comuni dei due ideatori altoatesini. L’esigenza di rispettare le proprie origini, l’attenzione – non formale – alla biodiversità, con la scelta di tecniche appropriate di coltivazione, la diffusione di prodotti biologici e locali, la riceva della genuinità, in ogni sua forma. Per questo Cook the Mountain non riguarda solo la cucina ma ha l’obiettivo ambizioso di proporre un nuovo modello di sviluppo economico-sociale-culturale che esplori i legami tra produzione, prodotto, territorio e consumo.

Per farlo – ha spigato più volte Niederkofler – è necessario anche riconsiderare i contadini come gli artigiani del territorio e riconoscere il loro ruolo nella tutela del territorio. Beneficiare della loro esperienza, della loro sapienza, per tornare ad avere una materia prima corretta. Un percorso che non viene compiuto solo sulle nostre montagne ma che si svolge, analogo, agli antipodi del pianeta, con le stesse ambizioni e uguali difficoltà. La stessa passione, le stesse sfida da superare.

Dalle Dolomiti alle Ande, un percorso comune in tante parti del mondo

Cosa può fare un cuoco in questo colossale progetto di ripensamento delle economie agricole e alimentari? Secondo Norbert gli chef possono assumersi il compito di educatori alimentari e soprattutto “emozionali” per promuovere un vero e proprio stile di vita: il primo tassello per la sostenibilità del territorio.
A loro il compito di reinterpretare le qualità uniche della materia prima e di esaltarle nella cucina. Che, senza temere di puntare troppo in alto, si dice “catalizzatrice di processi culturali”. Riassumibili in quattro parole chiave: tradizione (rispetto dei valori, dei vecchi metodi di lavorazione e del territorio); creatività (utilizzare i prodotti della natura traendone il massimo dei sapori); onestà (dare valore al lavoro dei produttori integrandoli in un circolo virtuoso che produca crescita economica, sociale e culturale); innovazione (utilizzare diverse tecniche per estrarre il massimo del sapore dalla materia prima e presentarla il più naturale possibile nel piatto).

In piena filosofia Expo

Giancarlo Morelli e Norbert Niederkofler si uniranno nella cucina del ristorante milanese in un prolifico matrimonio culinario, offrendo per tre giorni agli ospiti un menù in piena filosofia Cook the Mountain. L’evento ha l’obiettivo di ribadire la fattibilità di comportamenti sostenibili in cucina, per ricollegarsi all’obiettivo di Expo di “riuscire a garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti i popoli, nel rispetto del Pianeta e dei suoi equilibri”.

Cook The Mountain aveva esordito nel giugno dell’anno scorso in Alta Badia, nel cuore delle Dolomiti, con la partecipazione di nove chef da tutto il mondo: Josean Alija (Nerua Guggenheim – Bilbao), Eleonora Cunaccia (Primitivizia – Trento), Alfio Ghezzi (Locanda Margon – Trento), Rodolfo Guzman (Boragó – Santiago del Cile), Virgilio Martinez (Central – Lima), Giancarlo Morelli (Pomiroeu Seregno), Ana Ros (Hisa Franko – Kobarid), Roland Trettl e lo stesso Norbert Niederkofler. È stato poi presentato al San Sebastian Gastronomika Congress, a Milano Montagna nell’ottobre 2014 e in occasione del Tourismus Forum Alpenregionen a marzo di quest’anno.

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