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Belli, biodegradabili o riciclabili: la nuova frontiera del packaging

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Design

Belli, biodegradabili o riciclabili: la nuova frontiera del packaging

Imballi d’arte, di fantasia, di moda, ma soprattutto riciclabili, e, come minimo, biodegradabili. Se quelli tradizionali e realmente ecologici come la carta e il cartone sono in assoluto i preferiti dai consumatori in tutto il mondo, ecco in arrivo le bioplastiche, purché prodotte, come accade per le PlanBottle di Coca Cola, in zone a naturale destinazione agraria, non da deforestazione. La ricerca sta generando continue innovazioni, ma è su carta e cartone che si sta investendo perché, in realtà, sono il modo più “naturale” e salutare per contenere e porgere i prodotti alimentari. L’ultimo è stato lanciato dall’azienda sarda SADA Imballaggi, H2Obox, un cartone ondulato che sembra destinato a rivoluzionare il mercato dei cibi freschi. Adatto anche ai prodotti lattiero-caseari, si è rivelato ottimo per tutti i frozen food e l’ortofrutta.


Impermeabile e personalizzabile

Si tratta di una scatola impermeabile all’esterno e a tenuta liquidi all’interno, ecologica, sostenibile, macerabile al 100%, e personalizzabile nella forma e nella grafica, facile da montare, che può essere consegnata stesa su pallet occupando così uno spazio ridotto, ottimizzando le spese di trasporto. E con costi di smaltimento contenuti di circa 4 euro a tonnellate. A promuovere la ricerca nel packaging sono spesso gli specialisti in imballi di lusso come ha messo in rilievo l’ultima mostra sul packaging di lusso che si è tenuta di recente a New York. Di lusso, ma ecologico come quelli in foglia di bamboo (usato da secoli in Asia) e in fibra di zucchero di canna.

L’imballo alla Biennale di Venezia

Esseoquattro fabbrica eleganti sacchetti salva freschezza e salva aroma, i Biobrill, biodegradabili secondo le normative europee, frutto di uno speciale accoppiamento tra la carta Kraft di pura cellulosa e un film biodegradabile. E’ l’unica carta davvero “bio” perché non trattata e perchè arriva da un fornitore certificato che opera pratiche precise di rimboschimento. L’umile cartone, fornito da Rajapack Italia, è stato protagonista dell’installazione dell’artista Bashir Makhou, Giardino Occupato, alla Biennale di Venezia del 2013: centinaia di scatole che formavano una città, in un susseguirsi di edifici-scatole, ammassati e addossati, a simboleggiare l’alienazione urbana delle megalopoli. E la pasta del pastificio salernitano Antonio Amato, ora di proprietà di Giuseppe di Martino, e celebre per la sua bontà, è ora contenuta in buste che riportano i tradizionali e stupendi decori delle piastrelle di Vietri.

Il salame è arte?

Per parte sua, l’artista israeliano Peddy Mergui ha usato carte di lusso firmatissime per avvolgere semplici cibi; il salame per esempio riempiva un imballo Vuitton e anonimi yaourts addirittura presentati dentro un contenitore Tiffany&Co. Il sultano dell’Oman pare abbia gradito la lussuosa cassettiera di pelle rosa lucido dove usava e usa nascondere dolci e regali per gli amici che poi dovevano aprire e chiudere di continuo fino a trovare quello giusto. O il prezioso contenitore di legno pregiato per custodire un vero tesoro –visti i prezzi- e cioè, un intero prosciutto superstagionato. Il design , infine, aggiunge, creatività alla tradizionale rete di corda o nylon che contiene gli agrumi, come è accaduto all’Ultimo Salone del Mobile di Milano, nella mostra Rio+Design, dove lo studio brasiliano Bold ha presentato una divertente e assai innovativa Lemon Bag di morbidissimo silicone.

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