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Vignaioli Piemontesi, venti nuove enoteche

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Vino

Vignaioli Piemontesi, venti nuove enoteche

Venti enoteche da aprire nei prossimi tre anni tra Italia ed estero con il marchio “Enoteca noi Vignaioli Piemontesi”. E’ solo uno degli obiettivi della regina della cooperazione vitivinicola piemontese, la Vignaioli Piemontesi che ha chiuso il 2014 con un fatturato di 12,3 milioni di euro, in crescita del 20% rispetto al 2012. La Vignaioli raggruppa 38 cantine cooperative, tra Asti (15), Alessandria (9), Cuneo (9), Torino (4) e Novara (1), con 6.082 aziende associate. Le aziende individuali sono 382, con Cuneo a guidare la classifica con 165 aziende, davanti a Torino, Asti, Alessandria, Novara, Aosta, Pavia ed Imperia.

Progetto Nuovimondi

Da un lato, dunque, la difesa – come spiega il presidente dei Vignaioli Piemontesi, Guido Porzio – del reddito di chi lavora per la qualità del prodotto e del territorio. Dall’altro la continua espansione su nuovi mercati attraverso il progetto Nuovimondi per far conoscere all’estero le bottiglie della cooperativa piemontese. Ma senza dimenticare il vino sfuso. Lo scorso anno ne sono stati venduti 41mila ettolitri con un giro d’affari di 7,9 milioni di euro (+7%) mentre, complessivamente, la produzione è stata pari ad 850mila ettolitri, cioè il 30% dell’intera produzione piemontese. Ed ora la sfida si allarga al progetto delle enoteche con l’iniziativa che ricalcherà – spiega Gigi Biestro, direttore della più grande associazione di viticultori d’Italia – il format già sperimentato con successo, e da tempo, a Castagnito (Cuneo). Con la proposta di 700 etichette di vino, 160 di grappe e distillati, 180 prodotti artigianali. Un successo replicato, dal 2013, anche a Bricherasio (Torino).

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