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Palermo e il vino biodinamico del farmacista

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Storie di eccellenza

Palermo e il vino biodinamico del farmacista

Lasciare la chimica per seguire l’alchimia della natura. È la storia di Marco Sferlazzo, farmacista, che dieci anni fa decide di cambiare vita per seguire la propria passione: produrre vino. Decide di farlo in un territorio molto vocato, benché meno blasonato. Siamo a Camporeale in provincia di Palermo, una zona caratterizzata da un particolare terroir.

Scommessa sul Perricone

La scommessa è ardua e Sferlazzo la vince perché punta non soltanto sul territorio ma soprattutto su vitigni autoctoni: Catarratto, Nero d’Avola e in particolare il Perricone che diventa il fiore all’occhiello dell’azienda dal nome più che eloquente, Porta del Vento,
“Ho scelto questo territorio, non soltanto per le sue potenzialità ma perché è quasi magico – spiega il produttore, ne sono rimasto immediatamente rapito. L’altra scelta importante è stata quella di produrre in regime biodinamico, lasciando che la vite seguisse il suo corso naturale. Il clima le permette di trovare il giusto nutrimento grazie al vento e alle forti escursioni termiche. Questo permette di ottenere vini eleganti e con una forte identità”.

Oggi Porta del Vento, conta una produzione di circa 45 mila bottiglie per un totale di sette referenze, un fatturato in crescita costante, con l’obiettivo di incrementare il numero, di mantenere alta la qualità e di vincere altre nuove sfide.

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