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La classifica dei campioni del vino italiano: al top ancora due cooperative

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Vino

La classifica dei campioni del vino italiano: al top ancora due cooperative

Il vino non finisce di stupire. L’anno scorso le cantine hanno pigiato con decisione sui pedali degli investimenti e della crescita in Asia nonostante le incertezze dell’economia mondiale e l’embargo incrociato tra Europa e Russia. Le cantine cooperative si sono confermate nelle prime due posizioni della classifica italiana.  Il faro dell’area studi di Mediobanca è puntato su 122 società tricolori con fatturato superiore ai 25 milioni di euro.  Dall’analisi è emerso il robusto contributo delle vendite estere sul fatturato italiano nel 2014; l’aumento degli investimenti (+10%) nonostante la flessione dello 0,4% per l’intera economia e lo sviluppo del mercato asiatico, +16,9% delle vendite. Per quest’anno però le aspettative degli operatori si sono fatte meno aggressive, infatti il 50% degli intervistati si attende una crescita delle vendite sotto il 5% nonostante la quasi parità tra dollaro ed euro.

Secondo Mediobanca, nonostante le vendite domestiche in Italia siano rimaste invariate rispetto al 2013, il fatturato estero dei maggiori produttori con passaporto italiano è aumentato del 2,8%, trainando il fatturato complessivo a 5,11 miliardi, +1,4%.

Gli spumanti guidano la crescita

In quest’ambito, gli spumanti, con in testa il Prosecco, confermano il trend positivo dello scorso anno e guidano la crescita con un +4,1% sul 2013 sospinti dall’estero (+6,2%). Gli spumanti si riconfermano primi anche nella classifica degli investimenti tecnici segnando un +58% rispetto al 2013. In generale tutto il settore rimane vivace con investimenti tecnici in crescita del 10%: un risultato ancora più significativo se paragonato alla contestuale contrazione dello 0,4% del dato nazionale.

Asia mercato del futuro

Solo il 5% del fatturato estero del vino italiano è realizzato in Asia ma i ricercatori di Mediobanca  scommettono che presto questo dato dovrà essere aggiornato visto che nel 2014 l’Asia si è rivelata la destinazione che ha incrementato maggiormente le vendite con un +16,9%. Energica anche la crescita del Nord America (+6,1%), dove si realizza il 32% dell’export, mentre rallentano le esportazioni italiane di vino nei paesi Ue (+1,7% sul 2013), che tuttavia si confermano la prima piazza estera per il vino italiano: assorbono il 50% dell’export totale. In flessione invece le esportazioni in Africa, Medio Oriente e negli altri Paesi europei (non nella Ue) che calano del 3,3%, per una quota pari all’11% del totale; il residuo 1% delle esportazioni va in Sud America.

Primato della crescita a Santa Margherita

Nella classifica dei top seller 2014, Santa Margherita si aggiudica il primato della crescita (+7,8% a 110 milioni) tra i gruppi con oltre 100 milioni di fatturato. In assoluto al vertice si conferma il gruppo Cantine Riunite-Giv con 536 milioni di fatturato (+0,3%), seguito da Caviro con 314 milioni (-2%), Campari con 209 milioni (-8,3%), Antinori (+4,8%) e Mezzacorona (+5%).

Se invece si considera la proiezione estera sale sul podio Ruffino, che realizza all’estero il 92,9% del fatturato, seguita da Masi Agricola, 90,5%, e da Fratelli Martini, 89,5%.

E le aspettative per il 2015? L’82% degli intervistati non prevede un calo delle vendite per l’anno a venire, ma sono solo il 9% gli ottimisti che prevedono una buona annata nel 2015 con crescita delle vendite superiore al 10%.

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