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Pier52, un "molo" gastronomico che evoca la Puglia a Milano

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Ristoranti

Pier52, un "molo" gastronomico che evoca la Puglia a Milano

E’ vero. A Milano, nell’anno dell’expo, un nuovo locale, la sua apertura, o il suo anniversario, non fa più tanta notizia; nemmeno che lo chef o la proprietà sia più o meno conosciuta, famosa o blasonata. Certo, bisogna scriverne, bisogna parlarne, per dovere di cronaca, per dovere di notizia. Ma, il Pier52 – in Piero della Francesca, al 52 per l’appunto – fa eccezione e merita considerazione, perché oltre la buona tavola, c’è atmosfera e accoglienza.
Il locale è luminoso, spazioso, confortevole, con belle comode poltrone. E’ governato (nella nuova gestione di alcuni mesei) da due personaggi che di ristorazione hanno diversi lustri alle spalle: l’uomo della sala, Edi Beqja e lo chef Pietro Penna. Il ricevimento è attento e scrupoloso, le attenzioni giuste e non invadenti; si misura il cliente ne si comprende il temperamento e lo si asseconda.

Già nel nome troviamo certezze, il pier, anglofonicamente è una struttura di sicurezza che parte dalla terraferma e si propaga sull’acqua, mare o lago che sia, per raggiungere un’imbarcazione o semplicemente per “camminare” sull’acqua in totale sicurezza. Nomen omen, apriamo il menu, e comprendiamo che le idee sono chiare, nette e precise: tradizione, cucina di territorio, una ferma volontà di appagare anche i palati più navigati ed esigenti. Menu ancorato alla stagione e rinnovato ogni due-tre mesi.

L’estrazione è riconducibile alla creatività pugliese, lo chef è difatti salentino, ma la realizzazione finale beneficia delle ricche esperienze, anche internazionali, che lo hanno visto coprotagonista in importanti realtà. La base di tutto è la ricerca della materia prima: fresca e di prima qualità. A seguire la tecnica e la padronanza del sapere in cucina. Cotture giuste, abbinamenti corretti, quantità di condimento rispettate, porzioni misurate per non appesantire il commensale. Insomma, è il caso di dirlo, un “molo” sicuro.

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