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Di che colazione sei? Tra un tweet e un caffé ecco la radiografia degli italiani al risveglio

Rituali del mattino: sveglia, caffè, Twitter. Non sempre in quest’ordine, però. Una ricerca commissionata da Lavazza e realizzata dall’agenzia We Are Social ha scavato tra milioni di tweet digitati di prima mattina per fotografare il risveglio medio degli italiani. Il risultato? Il “risveglio medio” non esiste, perché le reazioni al sonno sono troppo e troppo diversificate a seconda di provincia, orario, giorno della settimana. Le grandi città sfornano il grosso dei cinguettii, ma se si guarda oltre emergono alcune sorprese. Ad esempio? Il Comune che sembra subire di più il suono della sveglia è Portogruaro, poco più di 25mila abitanti in provincia di Venezia. Un record premiato da Lavazza con #ineedcoffee, una degustazione gratis di Lavazza Qualità Rossa – con colazione annessa – offerta a tutti i residenti nella mattinata dello scorso 19 novembre.

Quasi 340mila tweet sul risveglio

La ricerca ha preso ad esame i quasi 154 milioni di tweet prodotti dagli italiani tra aprile e settembre 2014, con un occhio di riguardo per i 338.944 dedicati al risveglio. Se si parla di volumi di conversazione, guidano la classifica Roma (51.980 tweet), Milano (34.600) e Napoli (23.433). Ma è la concentrazione pro capite ad eleggere Portogruaro la città con più “ossessione per il risveglio” su scala italiana: i cinguettii a tema si ripresentano con una frequenza pari a 3,1 volte tanto quello di Milano e addirittura 3,4 volte tanto quello di Roma. Il resto del podio si divide tra Saronno (seconda), Cesene a Ischia (terze a parimerito).

Inizio un po’ ostico? Lavazza ha cercato di “portare la carica” con caffè preparati in moka, come a casa. Andrea Savarino, research and insight director a We Are Social, spiega al Sole 24 Ore come è scattata l’intuizione: «Inizialmente siamo andati a cercare le città dove gli utenti si lamentavano di più di alcui aspetti, poi ci siamo accorti che era una “leva” poco convincente. E abbiamo realizzato che la chiave più interessante era un’altra: come si svegliano gli italiani?». Da lì lo spunto di #ineedcoffee: si percepisce un’urgenza sul web, la si trasporta nel quotidiano con la promozione fisica del prodotto: «Abbiamo voluto portare il caffè come risposta – spiega Savarino – l’input è stato non tanto vedere persone che ne parlavano alla mattina, ma vedere persone che si lamentavano del risveglio e rispondere con il caffè».

Dalla zuppa di latte ai piatti light, l’Italia in 50 anni di colazioni

E proprio di risveglio si è occupato l’Osservatorio Doxa Aidepi con “Io Comincio Bene”: una microstoria delle colazioni in Italia, dalla “zuppa di latte” degli anni ’50 alle ultime tendenze sul mercato. In effetti le tavole della mattina rivelano scorci d’Italia, decennio per decennio: dai pasti un po’ rustici di oltre mezzo secolo fa, con formaggio e aringa (!) a metà mattina, si passa all’esplosione di creme, biscotti e croissant nel boom degli anni ’60. E poi: il timido affacciarsi di yogurt e fette light negli anni ’70, l’exploit dei cornflakes negli anni ’80, la virata salutista degli anni ’90…

Ma gli italiani del 2015 come iniziano la giornata? Ben 35 milioni i connazionali che non rinunciano al pasto del buongiorno con tempi adatti (almeno 15 minuti), prodotti salutari (nel 44% dei casi) e, magari, frutta fresca. I “breakfast skipper” che scattano direttamente da casa a ufficio sono un quinto esatto, 7 milioni. Le raccomandazioni dietetiche sembrano aver lasciato il segno, perché il menù mattiniero prevede una bilancia adeguata tra carboidrati complessi, grassi, proteine e zuccheri semplici. Il dominio assoluto è dei biscotti, scelti da poco meno di 6 italiani su 10 (il 58%). Seguono pane e fetta biscottetate, meglio se in abbinamento a marmellate, creme e miele spalmabile (19%) e una triade amata da una quota del 7-9% che si divide tra cereali, brioches e yogurt. Tra le bevande, come prevedibile, spiccano latte e caffè (35% e 33%), caffelatte e cappuccino (28%) e tè (14%)

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