La marijuana debutta ufficialmente sul mercato finanziario. Per la prima volta una società di venture capital, Founders Fund, ha investito in un’azienda che fa della cannabis il proprio business principale. Si tratta di Privateer Holdings, basata a Seattle, fondata nel 2011 e finora finanziata solo da privati. Sta per raggiungere gli 82 milioni di dollari d’investimento che si era proposta di raggiungere. Risorse necessarie – secondo quanto hanno dichiarato gli amministratori – per assestarsi in un mercato che oggi è calcolato in 40-50 miliardi di dollari (perlopiù derivanti da vendite al mercato nero) e in cui gli acquisti legali sono destinati a crescere in maniera esponenziale.
Dove l’uso della cannabis è legale
Il Colorado un anno fa è stato il primo a legalizzare le vendite di marijuana non a scopi terapeutici, seguito a ruota da Washington, Oregon, Alaska. Sono 23 invece gli Stati in cui è legalizzato l’uso terapeutico.
Founders Fund finora ha investito perlopiù in aziende legate al mondo digitale, tra cui Facebook, SpaceX e Spotify. Ha sostenuto anche Airbnb: “quando l’abbiamo fatto, qualche anno fa – ha detto Geoff Lewis, partner del fondo – il quadro normativo non era ancora chiaro e Airbnb era illegale in diversi Stati”. Anche per la cannabis, ancora illegale a livello federale, si presuppone un percorso verso la totale legalizzazione. Il mercato legale valeva 2,6 miliardi nel 2014, per il 2018 è stimato a 10,2 miliardi.
Anche in edilizia e dal fiorista
Del resto la cannabis non ha solo un utilizzo “ricreativo”. Può essere utilizzata persino in edilizia per la realizzazione di pannelli isolanti e fonoassorbenti, intonaci e “cappotti”. In alcuni ristoranti del Colorado esiste persino il “weed sommelier” che consiglia l’erba migliore e alcuni fioristi hanno cominciato a proporre alle spose bouquet di fiori d’arancio e marijuana.
© Riproduzione riservata