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Non basta dire fontina: ecco le regine dell'alpeggio

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Non basta dire fontina: ecco le regine dell'alpeggio

Un premio alle 10 migliori fontine d’alpeggio ha sancito – secondo Renzo Testolin, assessore all’Agricoltura della Regione Valle d’Aosta – la conclusione di un “percorso durante il quale si è cercato di dare peso alla qualità del prodotto, per poterla valorizzare anche economicamente”.  D’altronde le cifre legate alla fontina sono già consistenti, considerando le dimensioni della Vallée.

La produzione si aggira intorno alle 400mila forme all’anno, di cui 70mila prodotte in 120 alpeggi della regione. Il giro d’affari complessivo è stimato tra i 15 ed i 20 milioni di euro. Non poco, ma si potrebbe fare molto di più. A partire dalla promozione di un prodotto che – dopo alcuni scandali – ha riconquistato la fiducia dei consumatori.

“Quest’anno – assicura Nicola Rosset, presidente della Chambre Valdotaine (la locale Camera di commercio) – promuoveremo le fontine d’alpeggio vincitrici del concorso non solo in Valle d’Aosta, ma anche in città come Torino e Milano”. Ma la fontina d’alpeggio diventerà anche testimonial per attrarre turisti dal Piemonte, dalla Lombardia, dalla Svizzera e dalla Francia.

Piccole cose, ovvie per molti, ma che rappresentano una novità per la Valle. Come la possibilità di acquistare le fontine vincitrici anche al taglio e non solo preporzionate.

Non si parla più, invece, della proposta lanciata in passato da Augusto Rollandin, presidente della Regione, che avrebbe voluto una netta differenziazione tra le fontine estive, d’alpeggio, e quelle invernali, prodotte da animali nelle stalle. Rollandin sosteneva, giustamente, che i profumi di erbe e fiori che caratterizzano il formaggio d’alpeggio rappresentano un elemento di pregio da valorizzare, da far conoscere ed apprezzare. Anche e soprattutto al di fuori della Vallée.

Le resistenze, però, sono state troppe, insormontabili. Il progetto si è arenato. Penalizzando i produttori migliori, quelli che d’estate portano le vacche in alpeggio nonostante i disagi. E per il consumatore “normale” diventa difficile distinguere tra una fontina “invernale” ed i formaggi di qualità di Claudio Berthod, di La Borettaz, di Lidia Lucianaz e di Fulvio Viérin, i primi 4 classificati al concorso per le fontine d’alpeggio. I 160 giurati che hanno partecipato alle selezioni hanno premiato anche le fontine di Tiziana Cerise, di Aurelio Crétier, Ida Letey, Lo Soleil, Claudio Pomat ed Attilio Yeuilla.

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