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Il "cuochino" di Agnelli che porta l'Italia in tavola a Hong Kong

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Il "cuochino" di Agnelli che porta l'Italia in tavola a Hong Kong

Per Vissani era “il roscio”. Adesso i capelli si sono leggermente sbiaditi ma la verve, quella deve essere la stessa di qualche decennio fa. Quando, giovanissimo, venne raccomandato da Vissani a Carlo Caracciolo che cercava un nuovo chef itinerante per il cognato Gianni Agnelli. E così fu. Giandomenico Caprioli, detto Giando, da Lavello in provincia di Potenza, cominciò nel 2000 a viaggiare con l’Avvocato. Villar Perosa, Roma, St Moritz, Parigi, New York, la Corsica…

Gli aneddoti sono tanti. E si snocciolano davanti a un ineccepibile espresso ai tavoli di Eat It, il suo locale nuovo di zecca a Hong Kong. Ma questa è ancora un’altra storia. L’Avvocato che si divertiva a far mangiare poco gli ospiti meno simpatici (borscht e sformato di verdure), ma pretendeva costolette d’agnello blu per l’amico Henry Kissinger. Donna Marella che aveva un menù a parte. Lapo che andava e veniva dall’appartamento di New York e ne usciva sempre con qualche abito del nonno. Ancora l’Avvocato, che adorava i piatti super tradizionali (salsa mignonette, consommé a regola d’arte) e non poteva fare a meno delle uova.

Tanto tempo è passato. Dopo la scomparsa di Agnelli Caprioli ha deciso di cercare nuove avventure e si è spostato in Asia. Prima chef del ristorante Isola a Hong Kong, poi, dal 2012, con un proprio ristorante, Giando, che propone vera cucina italiana. Grazie a rapporti diretti con i fornitori. Situato al primo piano del Fenwick Pier, a pochi passi dall’area dove nei mesi scorsi è andata in scena la protesta degli studenti, il locale ha una vista straordinaria sullo skyline della città asiatica. Menù che tiene conto degli arrivi bisettimanali dall’Italia e una carta dei vini attenta alle chicche regionali e per nulla scontata.

Giando però non è luogo di ritrovo dei numerosi expat come molti locali “etnici”. Segno che, durante gli anni di Isola, Caprioli ha seminato bene ed è riuscito a far apprezzare una cucina che non strizza l’occhio ai gusti locali. Al punto di aprire, la scorsa estate, un vero e proprio Mercato sotto il ristorante dove sono in vendita frutta, verdura e i prodotti freschi di molti marchi con cui Caprioli collabora (dal caseificio Pugliese alle farine Marini, ma ci sono anche Mutti, Ferrarelle e Lavazza e le torte di nocciola della casa vinicola Ceretto). Qui puoi farti fare un panino con la mortadella, chiudere gli occhi e pensare di essere sotto la torre degli Asinelli.

L’ultima scommessa è Eat It, il locale appena aperto a Causeway Bay. Molto più dinamico, ha varie isole (pizza, pasta, dolci) e un format insolito. Entrando si prende una carta magnetica su cui vengono caricati i vari scontrini e si paga tutto all’uscita. 180 posti a sedere, un arredo moderno dai toni chiari, il luogo è pensato per vivere tutto il giorno, dal primo caffè del mattino all’ultimo digestivo dopo cena.

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