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Dalle bollicine ai grandi rossi, gli abbinamenti per i pranzi delle feste

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Dalle bollicine ai grandi rossi, gli abbinamenti per i pranzi delle feste

Ci siamo. Ormai mancano pochi giorni a Natale. La scelta del menu è semplice, detta le regole la tradizione locale o quella familiare. Chi privilegia più la vigilia, chi più il pranzo di Natale chi Santo Stefano. Scegliere il vino con cui accompagnare i piatti ha un suo rituale: qui di seguito non consigliamo un vino giusto, proviamo invece ad allargare gli orizzonti e ad indirizzarvi verso un bere forse diverso ma probabilmente appagante: crediamo che anche la ricerca abbia il suo fascino e contribuisca al clima di festa. Per questo troverete anche bottiglie dai prezzi elevati. Presto arriveranno anche consigli per brindisi più “calmierati”.

Partiamo da un brindisi iniziale che sia di buon augurio

Quelle bolle che nel bicchiere ci piacciono molto, che sanno di festa, di celebrazione, quelle bolle che fanno allegria. Riservatevi qualcosa di speciale, andate alla ricerca di una bottiglia che possa regalarvi un’emozione nuova: un Franciacorta millesimato, un Berlucchi Palazzo Lana Saten 2006 (ca 40 euro), oppure un Cà del Bosco Annamaria Clementi 2005, in rosé (100€ ca.), un vino unico che da solo può rappresentare l’eccellenza di uno dei territori che negli ultimi anni ha più saputo investire sulla qualità. Così come se ci spostiamo più a nord-est troviamo un’altra eccellenza effervescente rappresentata da un prodotto che porta alto nel mondo il nome del TrentoDoc: Giulio Ferrari riserva del fondatore 2002 (70€ ca.). Sono prodotti straordinari che hanno tutte le carte in regola per celebrare il made in Italy e per rendere il vostro brindisi d’inizio feste un bel momento ricco di perlage e di convivialità. Preferite andare oltralpe e sul sicuro? Krug, Clos du Mesnil 2003 (700 € ca.), gli ospiti, commossi, ringrazieranno.

Per chi volesse portare in tavola qualcosa di meno blasonato ma di altrettanto pregio può optare per un metodo classico dell’oltrepò pavese come un Classese 2007 di Travaglino (35€ ca.) o La Dama forestiera 2008, solo in magnum (60€ ca.), un ottimo spumante di fattura pugliese. A proposito del magnum mi piace ricordare che i grandi formati sono da preferire quando si ha la possibilità di consumarli una volta aperti. Quale migliore occasione se non quella delle festività natalizie? Magnum e Jéroboam sono formati di facile reperibilità nell’enoteca di vostra fiducia, fisica o virtuale che sia.

Bene, il brindisi è fatto, possiamo dare inizio alle danze

Valentini Trebbiano d’Abruzzo 2010 (55€ ca.), un grande vino bianco che sprizza energia ed eleganza come pochi altri lungo lo stivale. Sempre un Trebbiano quello di Di Sipio, il 3 (50€ ca.), anche qui 2010, stesso vitigno ma carattere e temperamento completamente diverso, dove il tempo ed il legno hanno conferito note uniche. Preferite eleganza ed unicità? Il Pinot bianco 2002 di Terlano (100€ ca.), perla di rara eleganza. Non abbiate timore degli anni trascorsi, un buon vino bianco, fatto ad arte con amore e passione non li teme. Lo sa bene Riluce con il suo E bianco 2007 (215€), etichetta gialla, tanto unico quanto seducente assieme ai vini creati e curati da Gaspare Buscemi enologo vinificatore artigiano che con le sue riserve massime vi racconteranno storie di invecchiamento ed affinamento al limite dell’incredulità.

Ecco che arriviamo ai rossi. Qui sta a voi, al vostro gusto, alle vostre esperienze, ma abbiamo deciso di proporre una sola lettera: B come Barolo. Quello del 2010 di Umberto Fracassi (20€). B, come Brunello, quello di Casanova di Neri con il Cerretalto 2008 (200€ ca.). B, come Bolgheri, quello di Giovanni Chiappini con il Guado de’ Gemoli 2010 (60€ ca.). B come Barbaresco, quello di Nada Fiorenzo con il Rombone 2006 (45€ ca.) . B come Borgogna, quella di David Duband, con il suo Echezeaux Grand Cru 2009 (125€ ca.); B come Bordeaux, quello dello Chateau Ducru-Beaucaillou 2007 (150€ ca.). Le indicazioni delle annate sono per facilitarne la ricerca, sia chiaro. Non abbiate scrupolo nel chiederne di più vecchie. Non farete altro che arricchire maggiormente la vostra esperienza, quella stessa che il tempo forgia.

E per chiudere tre suggerimenti: Asti, La Selvatica, della Azienda Agricola Caudrina (10€ ca.), vino spumante dolce da dessert. Brandy tutto italiano di Villa Zarri il 21 anni millesimato 1988 con selezione di tabacco toscano (65€ ca.). Per gli amanti della grappa, quella della Cantina Privata delle distillerie Bocchino, millesimata 1985 (170€ ca.).

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