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Vuoi conoscere il tartufo? A San Miniato nasce il Parco didattico

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Ristoranti

Vuoi conoscere il tartufo? A San Miniato nasce il Parco didattico

Se proviamo a chiedere a un bambino cos’è un tartufo, probabilmente risponderà che è un gelato, oppure un cioccolatino. Difficile che sappia che è un fungo ipogeo profumato, che vive sotto terra (in un habitat incontaminato) ed è uno degli alimenti più pregiati del paniere del made in Italy.
E’ proprio per diffondere la conoscenza del tartufo tra piccoli e grandi potenziali consumatori che San Miniato (Pisa), una delle capitali italiane del tartufo bianco (tuber magnatum pico), ha creato il primo Parco storico-didattico del tartufo in Italia: in un’area di quattromila metri quadrati si possono apprendere storia e caratteristiche del tartufo, e si può effettuare anche la “caccia” al tartufo, che in questa zona cresce soprattutto vicino a querce e salici, con l’aiuto (indispensabile) di un cane addestrato.
Il Parco, accessibile anche ai disabili, è stato creato da due operatori dell’area, l’azienda di alimenti al tartufo Savitar e l’hotel Villa Sonnino, col patrocinio della Fondazione San Miniato Promozione, ed è stato inaugurato il 15 novembre, in occasione dell’apertura della 44esima mostra-mercato del tartufo bianco di San Miniato, che andrà avanti per quattro fine settimana (fino a quello ‘lungo’ dell’8 dicembre).
Accanto al Parco del tartufo, l’altra novità che la città toscana lancia per diffondere la conoscenza del prodotto è la “Via del tartufo”, un percorso tematico che tocca le zone d’origine, i tartufai che vanno in cerca del tartufo, i venditori, ma anche i vignaioli, le fattorie, l’ospitalità, la ristorazione e i borghi antichi proprio come San Miniato, col suo centro storico dalle intatte stradine medievali.

La Via del tartufo per adesso si snoda solo nel piccolo comune toscano, anche se il marchio “Tartufo bianco delle colline sanminiatesi”, secondo la legge regionale, abbraccia 32 Comuni a cavallo delle province di Firenze e Pisa. Superare i ‘campanili’, per costruire un itinerario che abbraccia questa parte di Toscana desiderosa di attrarre turisti internazionali del gusto, è la prossima sfida.

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