Food24

Multe fino a 8mila euro per bar e ristoranti che usano le oliere con…

  • Abbonati
  • Accedi
in Primo Piano

Multe fino a 8mila euro per bar e ristoranti che usano le oliere con "rabbocco": in vigore la nuova norma Ue

  • –di food24

Addio alle oliere poco convincenti. Stop ai rabbocchi di dubbia provenienza. Dalla prossima settimana a ristoratori, baristi e pizzaioli non sarà più consentito “dribblare” sulla autenticità dell’olio che mettono su tavoli e banconi. Chi fa il furbo verrà multato (fino a 8mila euro) e rischierà la confisca del prodotto.

È l’effetto della normativa comunitaria che entra in vigore, la legge europea 2013 bis pubblicata sul supplemento n.83 della Gazzetta Ufficiale 261. Entra in vigore anche l’obbligo del tappo antirabbocco per i contenitori di olio extravergine di oliva serviti in tutti i pubblici esercizi.

Di fatto la Ue vieta di utilizzare le tradizionali oliere con il deterrente di forti multe per evitare che vengano riempite o allungate con prodotti diversi da quelli indicati, come purtroppo troppo spesso avviene.

Arriva il tappo anti-rabbocco

Gli oli di oliva vergini esposti nei pubblici esercizi, fatti salvi gli usi di cucina e di preparazione dei pasti, devono essere presentati -ricorda Coldiretti che sul tema ha dato battaglia a lungo – “in contenitori etichettati conformemente alla normativa vigente, forniti di idoneo dispositivo di chiusura in modo che il contenuto non possa essere modificato senza che la confezione sia aperta o alterata e provvisti di un sistema di protezione che non ne permetta il riutilizzo dopo l’esaurimento del contenuto originale indicato nell’etichetta”.

Insomma trasparenza completa (o il più completa possibile) sull’olio in uso nei pubblici esercizi.

Le novità per il prodotto simbolo della dieta mediterranea – precisa  sempre Coldiretti – non si fermano, però, al tappo antirabbocco, in quanto è prevista anche “una più accentuata rilevanza cromatica rispetto all’etichettatura degli oli che siano prodotti con miscele provenienti da uno o più Stati, così da mettere in guardia il consumatore sulla diversa qualità e composizione merceologica del prodotto”.

Ora toccherà però agli organi di polizia garantire controlli capillari contro i truffatori.

“Lo stop alle oliere truccate nei locali pubblici salvaguarda un prodotto base della dieta mediterranea come l’olio di oliva che offre un contributo determinante alla salute dei cittadini e rappresenta una realtà produttiva da primato nazionale che può offrire importanti sbocchi occupazionali e opportunità di sviluppo sostenibile al Paese” afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo.

Quest’anno calo produttivo del 35%

Le norme a tutela dell’extravergine made in Italy arrivano in un momento di difficoltà produttiva: quest’anno la produzione nazionale di extravergine dovrebbe scendere del 35% a circa 300mila tonnellate. In Italia la produzione per l’andamento climatico si prevede scarsa ovunque ma i tagli maggiori – stima Coldiretti – si prevedono al centro nord, con cali del raccolto tra il 35 e il 50%. La produzione dovrebbe essere praticamente dimezzata in Spagna che pure mantiene la leadership nella produzione mondiale con circa un milione di tonnellate. In queste situazioni il mercato europeo dell’olio di oliva con consumi stimati attorno a  1,85 milioni di tonnellate rischia di essere invaso dalle produzioni provenienti dal Nord Africa e dal Medio Oriente che non sempre hanno gli stessi requisiti qualitativi e di sicurezza. L’Italia secondo alcune stime avrebbe già visto aumentare le importazioni di olio di oliva dall’estero del 45% rispetto allo scorso anno, mentre  la Spagna ha quasi quadruplicato le spedizioni verso la Penisola (273%), sulla base dei dati Istat relativi ai primi sette mesi del 2014.

“In altre parole due bottiglie su tre riempite in Italia contengono olio di oliva straniero. Per questo – sostiene Moncalvo – è particolarmente importante l’applicazione delle regole di tutela della produzione di extravergine nazionale  approvate in Parlamento e pubblicate in Gazzetta. L’Italia – afferma Coldiretti – può contare su un patrimonio di circa 250 milioni di piante su 1,1 milioni di ettari di terreno con un fatturato del settore stimato in 2 miliardi di euro ed un impiego di manodopera per 50 milioni di giornate lavorative.

© Riproduzione riservata