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Pac: rischia di saltare quasi mezzo miliardo di fondi agli agricoltori europei

  • –di food24

Quasi mezzo miliardo. È quanto rischiano di perdere gli agricoltori europei dai fondi comunitari della Pac (Politica agricola comune). La Commissione europea ha infatti deciso che verranno sottratti 448,5 milioni di euro dal bilancio agricolo per la gestione della Pac 2015. L’esecutivo Ue deciderà domani e la proposta  verrà poi presentata al Consiglio e al Parlamento europeo.

A chi vanno i fondi Pac

Così, salvo dietrofront dell’ultima ora, i 448 milioni della Pac sarebbero stornati verso progetti energetici (145 mln), Pmi (5,5); ricerca Orizzonte 2020 (75); fiscalità (9); lotta alle frodi (1,5); funzione pubblica (4); Life+ ambiente (35); pesca (16); media (5,5); strumenti di vicinato, rifugiati (50); cooperazione Paesi terzi (87); Ong diritti umani (5); stabilità e pace, Ucraina e Repubblica Centroafricana (10). Tutto per far fronte ai tagli imposti al bilancio 2014-2020 dai capi di Stato e di Governo dell’Unione.

la Pac è l’unica politica Ue che può beneficiare di ulteriori margini finanziari, oltre a quelli stanziati da Bruxelles, in quanto le casse agricole incamerano le multe sui surplus delle quote latte, e le sanzioni a carico degli Stati membri che non hanno gestito in modo efficace i fondi agricoli. Per il 2015 si stima che queste somme ammonteranno a 465 milioni di euro, ed é da questo surplus che la Commissione europea vorrebbe sottrarre 448,5 milioni di euro, lasciando al bilancio agricolo solo 17 milioni di fondi freschi.

“E’ gravissima la decisione della Commissione Ue di tagliare fondi per quasi mezzo miliardo di euro dalla Pac per destinarli ad altri settori – afferma il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo – poiché rappresenta uno schiaffo non solo alle imprese agricole ma anche a quel 92% di italiani che, secondo Eurobarometro, considera la Pac un elemento ‘importante per il futuro’, capace di offrire benefici non solo agli agricoltori ma all’intera società”.

La decisione attesa domani dalla Commissione, salvo cambiamenti dell’ultima ora – spiegano funzionari comunitari – rappresenta un precedente pericoloso per il bilancio agricolo. Nel 2015, infatti, la Pac ha già ipotecato 344 milioni di euro del proprio bilancio per far fronte alle misure d’urgenza conseguenti l’embargo russo. Si tratta del primo e secondo programma in favore dell’ortofrutta, del sostegno alle pesce e nettarine, dello stoccaggio della produzione lattiero-casearia, dell’aumento dei fondi alla promozione alimentare. A questo si aggiungeranno gli aiuti ai Paesi Baltici e la Finlandia su cui si é impegnato ieri il Consiglio Ue.

Per far fronte a queste spese sarà quindi inevitabile per gli amministratori europei fare ricorso ai fondi della riserva di crisi della Pac: si tratta di 433 milioni di euro provenienti dai pagamenti diretti che l’Ue versa agli agricoltori. Dai tagli comunque, verranno esentati i primi 2 mila euro. Per l’Italia questo significa che oltre 890 mila agricoltori potranno beneficiare integralmente di quella franchigia rispetto a 1,2 milioni che rappresentano l’agricoltura italiana.

Salta l’ombrello in caso di nuove crisi di mercato

Ciò non toglie che i produttori europei dovranno sostenere la crisi di mercato provocata da decisioni politiche di cui non sono responsabili. Ma soprattutto, in caso di ulteriori crisi di mercato, i produttori rischiano di trovarsi senza sostegno e saranno costretti a subire ulteriori tagli sul loro reddito.

“Ancora più paradossale – denuncia Moncalvo – è proprio il fatto che le misure d’urgenza per far fronte ai danni causati ai produttori dall’embargo russo dovranno essere pagate dagli stessi agricoltori, scaricando su di loro tutto il peso delle conseguenze economiche legate alla crisi ucraina”.

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