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Il Bianchi Café e Cycles apre i battenti a Milano

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Il Bianchi Café e Cycles apre i battenti a Milano


La Bianchi, o meglio, la Fiv, Fabbrica italiana velocipedi di Edoardo Bianchi, nasce a Milano, nella piccola officina di via Nirone 7, dietro Corso Magenta, nel 1885. Oggi la Bianchi è un marchio globale presente in oltre 60 Paesi del mondo e cinque continenti. Una lunga storia di successi alle spalle, da Coppi a Pantani. E una linea di bici di alta gamma all’avanguardia nella tecnologia e nel design. Dopo più di 100 anni, la Bianchi ritorna a Milano, con il Bianchi Café & Cycles, in via Cavallotti 8, a due passi da Piazza Duomo e Piazza San Babila. Un punto d’incontro nel cuore della città dove splendide bici e memorabilia, si mescolano a prodotti d’eccellenza: caffè selezionati, alta pasticceria, cibo e vini di qualità, all’insegna del migliore saper vivere all’italiana. Non a caso il dinner party inaugurale è stato curato dallo chef Davide Oldani, appassionato di ciclismo e cicloamatore a sua volta, con un menu alla “Oldani”, prodotti semplici, di stagione che esaltano la materia prima, il territorio e la cultura italiana.
Il Bianchi Café & Cycles si estende in uno spazio di 570 metri quadri su più livelli. Un negozio di bici con un’officina meccanica e un’area bike fitting computerizzata al piano terra. Un’area lounge bar di 110 mq all’ingresso. Una vip lounge per incontri riservati e cucina a vista al piano inferiore. Una zona ristorazione esclusiva al piano superiore. Su tutto dominano le bici, in tutte le salse. In carbonio hi-tech. Bici da strada, siluri da crono e mtb da gara del marchio della “Passione celeste”. Bici moderne accanto a quelle storiche, veri e propri cimeli, in mostra tra i tavoli: c’è quella con la quale Felice Gimondi conquistò il mondiale di ciclismo sul Circuito di Montjuich, a Barcellona, nel 1973, celeste, tutta Campagnolo Super Record, Tubi Columbus in acciaio, il massimo per allora. Vicino a quella creata per Marco Pantani dopo la vittoria del Tour de France nel 1998, color celeste e gialla, in alluminio con le ruote alte in titanio (il carbonio non si usava ancora). Il Bianchi Café è il primo locale di questo tipo ad aprire in Italia. Altri tre bar del marchio celeste sono stati aperti in Svezia, a Stoccolma, Malmo e Vasteras. Un quarto è a Tokyo.
“Quando ho acquistato la Bianchi, nel 1997 – ha raccontato Salvatore Grimaldi, imprenditore italo-svedese proprietario del gruppo Cycleurope A.B., tra le più importanti holding mondiali nel settore ciclismo – mi sono subito reso conto che questa azienda aveva un marchio con una storia e un’anima che nessuno ha. Io e la mia squadra di collaboratori in questi anni ci abbiamo messo l’anima per rilanciarla e questo è forse il segreto del nostro successo, di un marchio che è tornato a diventare grande, in un mercato, quello delle bici di alta gamma, che è profondamente cambiato in questi anni, con nuovi attori e nuovi mercati”.
Come è nata l’idea di aprire dei caffè dedicati alle bici e al ciclismo? Ingranaggi, rumore di palmer e due ruote, tra croissant, espresso e bollicine. “Mia moglie – spiega Grimaldi – dice che sono matto. Forse è vero, ma come imprenditore io ho sempre cercato di seguire l’istinto, le intuizioni. Quando visitavo i nostri concessionari in giro nel mondo vedevo le nostre biciclette che erano mescolate alle altre bici. Mi dava fastidio. Perché le nostre bici sono pezzi d’arte, sono tecnologiche, all’avanguardia come prodotto, ma sono anche oggetti belli, da ammirare. Non possono essere vendute così. Da qui l’idea di aprire dei caffè Bianchi. Questo è un posto dove si viene per ammirare le bici, ma anche per gustare un buon caffè italiano, o per mangiare bene, dove verranno gli appassionati, le persone che lavorano nel centro della città ma anche, mi auguro, le famiglie. Nella logica del vivere bene, del mens sana in corpore sano. Un posto dove incontrare i nostri potenziali clienti e dove capire come sviluppare le nostre bici…”.
Il Bianchi Café & Cycles è destinato a distinguersi anche per gli orari di apertura, adeguati al ritmo frenetico della metropoli, dalle 6.30 del mattino a mezzanotte no-stop, 7 giorni su 7. “Vogliamo che la clientela veda il Bianchi Café & Cycles come il luogo ideale in ogni momento della giornata – spiega Diego Panizza, manager del locale milanese – apprezzando la qualità delle materie prime che utilizziamo e il modo in cui le proponiamo a cominciare dalla pasticceria fresca e dai frullati a colazione, assieme al miglior espresso e cappuccino italiano”.
Le bici Bianchi sono sinonimo di tecnologia all’avanguardia e di design italiano. Come per le bici, la qualità sarà il marchio distintivo del Café e Cycles anche nell’offerta enogastronomica. “Abbiamo una cantina – conclude Panizza – con oltre 150 etichettei. Proporremo menù diversi ogni giorno, con piatti regionali a rotazione. Il tutto tenendo in primo piano le esigenze dei clienti: pasti più veloci a pranzo, o un assortimento di panini e di focacce che, come la pasticceria, ogni mattina arriva direttamente dalla rinomata Pasticceria Poldo di Genova. Ritmi più slow a cena, con la possibilità di apprezzare menù più articolati”.
In perfetto stile milanese, grande attenzione sarà dedicata all’happy Hour, denominato “Après Office”, con una ricca carta di apertitivi e una scelta tra 50 tipi di spritz, il tutto rigorosamente accompagnato da finger food. Nel Cafè e Cycles si potranno ovviamente acquistare, o anche riparare, le proprie biciclette. Grazie allo staff Bianchi, presente nel negozio , sarà possibile sperimentare un innovativo sistema di Bike Fitting con puntamento laser – gratuito per chi acquista una bici Bianchi – per individuare la migliore posizione in sella attraverso misurazione statica, set-up della posizione sul simulatore biomeccanico e analisi dinamica della pedalata in 3D.

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