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Bere ecologico: arriva la bottiglia "compostabile"

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Design

Bere ecologico: arriva la bottiglia "compostabile"

La presenta il Gruppo Sant’Anna Fonti di Vinadio, al Sial, il Salone internazionale dell’Alimentazione in corso in questi giorni a Parigi sino a giovedì 23 ottobre, scelta dagli esperti del salone francese per la Vetrina dell’Innovazione perché è la prima bottiglia totalmente in materia naturale (deriva da zuccheri vegetali) che non impiega nemmeno una goccia di petrolio. Un record mondiale per quanto riguarda la classica dimensione da un litro e mezzo e perché entrerà nelle case italiane e in quelle di tanti paesi, senza nulla togliere e nulla aggiungere alla natura.

Totalmente compostabile

Bio Bottle è infatti totalmente compostabile secondo le norme europee EN13432, e i 7,5 milioni di bottiglie che ogni anno escono dallo stabilimento del gruppo andranno a creare prezioso compost, il terriccio che esce dal processo di elaborazione dell’umido. Lo ha annunciato Alberto Bertone, presidente e ad del gruppo Sant’Anna Fonti di Vinadio, affermando così un primato italiano nell’ambito del packaging “verde”, un settore dove le multinazionali della chimica stanno investendo enormi risorse ma dove c’è sempre più spazio per la creatività poiché il ricorso alle materie prime vegetali o comunque naturali è solo agli inizi e lascia ampio spazio anche alle piccole e medie aziende.

Taste No Waste con il gruppo Fooda per esempio è un gruppo di progettisti e aziende che hanno scelto di mettere a punto imballi commestibili addirittura usando solo i pomodori… La svedese Ecolean ha realizzato imballi per alimenti che riescono a pesare il 60% in meno rispetto a quelli tradizionali ugualmente naturali, e ad avere impatti ambientali estremamente bassi (richiede pochissima energia per la produzione), ed essere, contemporaneamente molto belli. La canadese Penelope Scr ha presentato di recente una straordinaria confezione (tutto ovviamente biodegradabile) che mette insieme the e cubetto di zucchero che scendono in tazza per amalgamarsi bene. Il cartone ondulato, HTBoardi dell’italiana LIC Packaging pesa molto meno di quello liscio ma protegge i surgelati dal calore 5 volte meglio. E poi può passare dal freddo al calore del microonde e del forno tradizionale. Ed è smaltibile o come carta o come umido. L’aspetto del design conta moltissimo ed ecco che solo un’azienda italiana, la Devin, poteva creare Crystal Line, una bottiglia di Pet sfaccettata in modo che sembra un insieme lucente di cristalli di ghiaccio. La francese Favry cresce grazie alla sua capacità di inventare imballi biodegradabili, di qualsiasi forma (superando un limite del packaging bio) e soprattutto con personalizzazioni. Sembrano piacere molto alle donne i suoi eleganti sacchetti rigidi. Ormai il design e la moda sono entrati anche nel pagkaging; in diversi paesi vi sono premi per le idee più innovative –e da più di cinque anni, in Inghilterra c’è un concorso molto duro per selezionare i contenitori bio di prodotti bio o rigorosamente vegani.

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