Food24

Accostamenti arditi (ma riusciti): così il merluzzo sposa la…

  • Abbonati
  • Accedi
Vino

Accostamenti arditi (ma riusciti): così il merluzzo sposa la Barbera

All’origine del successo c’è un fidanzamento riuscito: quello fra il merluzzo, pescato alle isole Lofoten, e la Barbera d’Asti. Un vino versatile agli abbinamenti, che può essere comprato a prezzi competitivi e che, anche per questo, all’estero è molto conosciuto. Quasi più che in Italia, dove invece sconta minor prestigio rispetto ai “fratelli maggiori” Nebbiolo, Barolo o Barbaresco.

Gunnar Hvarnes

Per celebrare ufficialmente le nozze di un abbinamento che ha convinto anche gli chef stellati – a partire da Gunnar Hvarnes, medaglia di bronzo alla competizione internazionale Bocuse d’Or, che in una sua ricetta ha associato il Barbera a un baccalà con tartufi bianchi e brodo di pollo – dal 18 al 20 ottobre, ad Agliano Terme, si è svolta la prima edizione del Barbera Fish Festival. L’evento enogastronomico ha richiamato oltre 3mila partecipanti, di cui il 20% stranieri. E’ stato promosso “dal basso”, dalla giovane Associazione Barbera Agliano, nata nel luglio 2013, insieme al “gigante” Norwegian Seafood Council, ente parastatale fondato nel 1991 dal ministero della Pesca Norvegese, che ha deciso di cofinanziare la manifestazione anche in ragione della crescente comunità di norvegesi del piccolo comune monferrino di 1.600 anime.

«In Italia – spiega Lionello Rosso, responsabile del podere Rosso Giovanni -, la Barbera si porta sulle spalle la fama di un vino meno pregiato rispetto ad altri piemontesi. In passato, era prodotto in grandi quantità anche per via di un vitigno, che ben si presta a uno sfruttamento intensivo. Tuttavia, già negli anni Ottanta, il vento è cambiato. La produzione per ettaro è stata decisamente abbassata e si è iniziato a investire molto sulla qualità. In Europa e negli Stati Uniti, se ne sono accorti prima che da noi».
Come rivelano i dati del Consorzio tutela vini d’Asti, rispetto ai 21 milioni di bottiglie prodotte nel 2013, il 50% è andato all’estero. Circa 3,5 milioni di bottiglie sono state esportate nel Nord Europa. Ad Agliano Terme sono attualmente censite 241 aziende viticole e 654 ettari di vigneti. Il 95% della produzione locale è destinata fuori dai confini nazionali. La Barbera d’Asti sta, inoltre, conquistando posizioni anche rispetto alla più conosciuta Barbera d’Alba. «Grandi nomi, come Marchesi Antinori dalla Toscana, presente qui come Prunotto, Vietti o Chiarlo dalle Langhe, Coppo da Canelli, Bersano da Nizza – spiega Fabrizio Genta, presidente dell’Associazione Barbera Agliano – hanno investito sul nostro territorio, comprando significativi appezzamenti, dove le condizioni sono le migliori per la produzione. Oggi siamo certi di poter affermare che la struttura di una buona Barbera non ha nulla da invidiare a quella di altri grandi vini. Con il vantaggio che il nostro prodotto è molto più versatile agli abbinamenti».

Oltre 600 chili di merluzzo dalla Norvegia

Il Barbera Fish Festival – a cui hanno preso parte anche i pescatori delle Lofoten e per cui sono arrivati nel Monferrato dalla Norvegia oltre 600 chili di merluzzo fresco, baccalà e stoccafisso – si è inserito nel solco di un nuovo mercato, che si preannuncia fiorente. «Mettere insieme piccoli e grandi produttori, per dare vita a un grande evento, non è stato semplice – conclude Genta -. Tuttavia, ciò che questa prima esperienza ci ha dimostrato è che è dall’unione delle forze, in un’associazione che raggruppa 45 realtà fra cui anche attività ricettive e commerciali, è possibile dare vita a progetti con importanti ricadute economiche per il territorio locale». Un legame quello fra merluzzo e Barbera: «su cui investiremo – conferma Merete N. Kristiansen, direttore Italia del Norwegian Seafood Council -, anche in ragione della tradizione culinaria del’Italia. L’unico Paese in cui la Norvegia esporta tutti e tre i tipi di merluzzo. Fresco, baccalà e stoccafisso».

© Riproduzione riservata