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Parigi: i turisti cinesi nel mirino del nuovo Lafayette Gourmet

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Parigi: i turisti cinesi nel mirino del nuovo Lafayette Gourmet

I quattordici ristoranti del nuovissimo Galeries Lafayette Gourmet, aperto dal gruppo il 15 settembre, sono nel vivo del servizio. Ai marchi più fedeli, già presenti nella sede precedente, si è aggiunto un buon drappello di nuove proposte.
Dietro i vari corner si avvicendano camerieri, cuochi e giovani imprenditori. Il profumo del prosciutto spagnolo da una parte e quello dei ravioli pechinesi dall’altra stimolano l’appetito.
Il gruppo Galeries Lafayette stima che il nuovo bebé possa garantire un utile pari a 55 milioni di euro l’anno, 10 in più rispetto alla precedente location. Si gioca in grande. Il marchio spera così di ripagare finalmente l’investimento effettuato nel 2001 quando ha acquisito la superficie da Marks&Spencer, riconvertendola all’arredamento senza mai ottenere un vero successo.
Sono stati necessari sei mesi di lavori per trasformare il piano terra di Galeries Lafayette Casa e per trasferire il Gourmet, che occupava il primo piano del palazzo dedicato all’Uomo, proprio di fronte.

Qui l’obiettivo è di incuriosire, e intercettare, i passanti di uno dei marciapiedi più calpestati al mondo , francesi o stranieri che siano, per vender loro un souvenir gourmand o una bottiglia di vino. Tutti i prodotti in vendita inoltre possono ovviamente essere assaggiati anche nei diversi ristorantini.
Galeries Lafayette Casa aveva circa due milioni di visitatori all’anno. Con il nuovo concept, l’obiettivo è di moltiplicare almeno di tre-quattro volte gli accessi.
Il gruppo, solido transatlantico da 1,7 miliardi di euro incassati a fine 2013 solamente nei palazzi di boulevard Haussmann, punta a tre clientele principali: francese, che del totale rappresenta circa il 50%, cinese e tutto il resto del turismo straniero.
Il casting per raggiungere questi ambiziosi obiettivi è composto da vecchi artigiani del settore mixati a nuovi gastro-addicted. Victor Delpierre, ex responsabile bar del Ritz, ci apre il suo nuovo concept dedicato al caffé (“Cuiller”) e Christophe Pedone la sua gelateria. Benoit Castel, ex responsabile della pasticceria alla Grande Epicerie, cura la sua neo panetteria, “Liberté”. E “Prêt à manger”, che mira a fare della boutique di boulevard Haussmann la più frequentata tra le dieci ormai aperte a Parigi, non può che ricordare a tutti l’epoca di Marks&Spencer, con i suoi 5mila panini al giorno.

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