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Tre libri di cucina (e non solo) che non possono mancare nella valigia…

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Tre libri di cucina (e non solo) che non possono mancare nella valigia delle vacanze

Marietta Sabatini: chi era costei? La domestica e straordinaria cuoca senza la quale “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” di Pellegrino Artusi, e cioè il libro che contribuì eccome all’unità (almeno gastronomica) d’Italia, non avrebbe forse visto la luce. E qual è stata la peggiore (o migliore: dipende dai punti di vista) ossessione culinaria italiana nel corso dei decenni? L’insalata russa, emblema trasversale del compromesso storico, o il tramezzino della Milano da bere? E sapete che la chef stellata Cristina Bowerman, invece di seguire la carriera forense, divenne la prima donna chef del Driskill Grill di Austin? La Storia, tante storie. Di donne e cuoche soprattutto. Di ideologie, pregiudizi, abitudini e ricette. Di cibo, insomma, capace più di ogni altro vocabolario di raccontare l’evoluzione e il costume di un paese e l’identità di una persona. Ecco allora tre titoli a tema gastronomico da non perdere (una novità freschissima, una quasi novità e un libro uscito a inizio anno) e da portare in valigia per le meritate letture estive, con tre firme rigorosamente al femminile.

Stefania Barzini – Fornelli d’Italia

Ricordate “C’eravamo tanto amati” di Scola? Raccontava il cambiamento dei costumi del Bel Paese nel corso dei decenni, e lo faceva osservando gli italiani a tavola. Anche la cuoca, autrice televisiva e scrittrice Stefania Barzini – tra i suoi libri Così Mangiavamo (2006) e L’Ingrediente Perduto (2009) – ha scelto di ripercorrere 150 anni di storia d’Italia attraverso il cibo e i modi di cucinarlo e consumarlo, ma con un punto di vista inedito: non da quello dell’alta gastronomia e dei celebrity chef ma da quello delle donne, piccole e grandi cuoche, e del loro quotidiano “far da mangiare”. E così ecco Petronilla (all’anagrafe Amalia Moretti Foggia della Rovere), uno dei primi medici donne in Italia, che dispensava consigli e ricette dalle pagine della Domenica del Corriere, e Lidia Morelli, cuoca fascista che aveva per parole d’ordine “semplicità e niente sprechi”. E poi le massaie del boom economico, votate all’altare pagano del dado Knorr, le paladine della cucina in televisione e infine le nuove star dei fornelli digitali, le foodblogger come Chiara e Angela Maci, Sorelle in Pentola. Fornelli d’Italia è un libro colto, ma lieve e ironico, capace di raccontare la memoria di un paese e di ricucire il rapporto delle donne con la cucina, anche di quelle italiane d’adozione, come Noura: “Sono marocchina e sono arrivata qui con la mia couscoussiera, per me è molto più di un utensile, è il mio paese, sono io, la mia identità”.

Mondadori, euro 15,90

Cristina Bowerman – Da Cerignola a San Francisco e ritorno: la mia vita da chef controcorrente

Controcorrente lo è davvero, la vita e la carriera professionale della chef stellata di Glass Hostaria di Roma. Contro gli ostacoli e i pregiudizi, soprattutto. Dalla nativa Puglia, dove era già apparecchiata per lei una carriera forense, Cristina Bowerman ha scelto di andare negli Stati Uniti, dove si è laureata in Culinary Arts ed è diventata la prima donna nella cucina del Driskill Grill di Austin. Poi, tornata in Italia, ha aperto un’insegna-antidoto ai cliché trasteverini, premiata con una stella Michelin, e oggi è chef, mamma, imprenditrice e insegnante. La Bowerman racconta la sua storia nel libro appena edito da Mondadori: un po’ autobiografia e un po’ manifesto per condividere le sue personali “10 regole per osare”: “ricordati da dove vieni”, “abbi il coraggio di essere una leader” e “non smettere mai di imparare”, tra le altre. Ad accompagnare la lettura delle pagine ci sono 35 ricette tra quelle che più hanno caratterizzato i menù di questi anni da Glass Hostaria, dalle mezzelune all’amatriciana al risotto con ostriche e carciofi al panino con pastrami di lingua, tutti piatti di grande tecnica e creatività, in cui la chef dimostra un approccio spesso ironico e dissacrante nei confronti dei grandi classici della cucina tradizionale. Il sito www.cristinabowerman.com è un’utile appendice visiva del libro con le fotografie step by step di ogni preparazione. È una storia godibile e piena di aneddoti: l’apertura americana della piccola società di catering “The Two Skinny Ladies”, i viaggi formativi nelle cucine del mondo, la playlist che ha accompagnato il suo percorso (canzone preferita? Bag Lady di Erykah Badu), l’incontro con il futuro compagno (di vita e lavoro) Fabio, l’emozione per la prima stella Michelin, il progetto Romeo, riuscito crossover di format e contenuti gastronomici, emblema dello spirito sempre “out of the box” di questa tenace cuoca globetrotter.

Mondadori, euro 16,90

Roberta Corradin – La Repubblica del Maiale

Quella della scrittrice e giornalista piemontese, ormai siciliana d’adozione, è una rilettura socio-gastronomica della storia italiana, con un occhio alle ideologie e l’altro agli scaffali del supermercato. Uscita questo inverno, La Repubblica del Maiale è un godibilissimo libro da recuperare nel caso l’abbiate perso: prime elezioni e Dopoguerra, boom economico, Sessantotto, Prima e Seconda Repubblica, nuova dittatura dei social network. Decennio dopo decennio – i Cinquanta della cucina della mamma e dell’idrolitina, i Sessanta della nascita della Nutella e della Guerra Fredda, i Settanta di rivolte, rivendicazioni, tavole calde e Nouvelle Cuisine, gli Ottanta di aperitivi e merendine, i Novanta di Tangentopoli e aceto balsamico, il nuovo millennio di presidi Slow Food, microbirrifici e foodblogger – la Corradin intreccia aule di Parlamento e tinelli per ripercorrere con ironia, ritmo e fendenti ben assestati, i fanatismi, i tic e le ossessioni a tavola di noi italiani (anche quelle che avevamo spinto nell’angolo più remoto della nostra coscienza). Un saggio di gastro-politica che attraversa le ricette e i fatti salienti della storia e del costume del Paese, utile per capire perché oggi l’unica partecipazione collettiva possibile sia quella del live twitting di Masterchef.

Chiarelettere, euro 12,90

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